"Unione" per il Giudice di Pace
CESENA. Si sono riaperti i giochi per il Giudice di pace a Cesena. Il Sindaco Lucchi ha scritto agli enti del territorio, ai vertici del sistema bancario e all’Ordine degli Avvocati per chiedere la loro disponibilità a partecipare alle spese per la riapertura dell’ufficio.
La notizia è quela legata, come riporatto nei giorni scorsi, ad un emendamento al decreto Milleproroghe in approvazione: prevede che entro l’inizio dell’estate gli enti locali interessati possano chiedere al Ministero il ripristino degli uffici di Giudice di Pace soppressi a fronte della loro disponibilità a farsi carico di tutte le spese relative. Di fronte a questa prospettiva, ufficializzata dall’onorevole Enzo Lattuca, il sindaco di Cesena Paolo Lucchi ha inviato una comunicazione a tutti i Sindaci del comprensorio cesenate, al Presidente della Provincia, al Presidente Ordine Forense di Forlì-Cesena, al Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena, al Presidente della Bcc Cesena, ai Commissari Straordinari Bcc Romagna Cooperativa e al Direttore d’Area della Banca Popolare Emilia-Romagna per prospettare questa possibilità, che per altro era già stata esaminata nel 2012. All’epoca, di fronte a una quantificazione di spesa complessiva di circa 400mila euro, il Comune di Cesena, aveva dichiarato la propria disponibilità a concorrere alla copertura delle spese con una quota di 106mila euro, mentre il Comune di Bagno aveva indicato un apporto di 15mila euro e la Provincia si era detta pronta a mettere a disposizione i locali.
Lucchi ora ribadisce la disponibilità segnalata allora dal Comune di Cesena e chiede se anche Provincia e Comune la confermano. Ma soprattutto sollecita gli altri Comuni, al sistema bancario e all’Ordine degli Avvocati di esprimersi su questa ipotesi e di indicare se hanno la volontà di partecipare con proprie disponibilità a fornire le risorse necessarie alla copertura dei costi residui.
«Si riapre quindi la possibilità per il territorio di riottenere l’Ufficio del Giudice di Pace di Cesena e di Bagno di Romagna - ha scritto il sindaco nella missiva - Le condizioni risulterebbero le stesse sulle quali ci siamo confrontati nell’ottobre del 2012. In attesa del completamento del percorso parlamentare del decreto, ritengo opportuno ripartire dall’analisi fatta nel 2012 per valutare se, in questa occasione possano esserci le condizioni per ottenere la presenza del Giudice di Pace nel territorio cesenate.
Per attivare dunque la procedura che porterebbe alla riapertura dell’Ufficio del Giudice di Pace di Cesena e Bagno di Romagna, sono a richiedere a Provincia e Comune di Bagno di Romagna la conferma delle disponibilità avanzate nel 2012, nonché al sistema dei Comuni, all’Ordine degli Avvocati ed al sistema economico del territorio di esprimersi in merito alla volontà di partecipare con proprie disponibilità a fornire le risorse necessarie alla copertura dei costi residui (sulla base dell’analisi dei costi effettuati nell’ottobre 2012, si tratterebbe di circa 179.000 euro)».
Naturalmente, qualora emergano le disponibilità necessarie a coprire le esigenze economiche, sarà necessario aggiornare l’analisi dei costi per avere il quadro esatto e definitivo dell’impatto economico.