Milano Marittima e la città dello sport: ecco come sarà la Bayern Arena “made in Romagna”

Una beach arena da 2mila posti progettata per ospitare eventi nazionali e internazionali legati agli sport da spiaggia che dal rendering ricorda la Bayern Arena, un centro di accoglienza, la nuova sede di Cervia Ambiente come punto di accesso, una piscina e un palazzetto con materiali green. Strutture destinate a integrarsi con quelle attuali per fare di Milano Marittima e Cervia la cittadella dello sport e del turismo sportivo.
Un progetto ambizioso - finalizzato alla realizzazione di un centro federale della Figc punto di riferimento per il nord-est per la crescita del calcio giovanile e la promozione delle attività sportive - presentato in pompa magna al Palace Hotel di Milano Marittima alla presenza di uomini di sport (Davide Cassani, Arrigo Sacchi, Alberto Zaccheroni solo per citarine alcuni) e istituzioni. In perfetto gioco di squadra - e non poteva essere diversamente visto l’argomento -, i rappresentanti di Comune, Regione, Figc, Lnd, Coni e Aics hanno sottoscritto un accordo per creare un polo sportivo all’avanguardia che possa fungere da volano economico per l’intero territorio e contribuire allo sviluppo turistico della Destinazione Romagna.
Grandi nomi
A introdurre il progetto - nel corso di un convegno dai connotati di uno show condotto da Simona Ventura e dal dirigente sportivo di lungo corso cervese Alberto Mambelli, che si è definito «un buon ex giocatore dilettante, un Gentile della situazione con le debite proporzioni, con me gli attaccanti facevano fatica, andavo sui garretti ma ero ruffiano con gli arbitri, tanto decidevano loro» - un emozionato quanto orgoglioso sindaco Mattia Missiroli che ha definito la firma di ieri «un momento storico per un disegno su cui abbiamo lavorato sin dall’insediamento della Giunta».
Un obiettivo lungimirante e speciale per uno che, oltre che amministratore della città, è stato anche un ex giocatore («ho sempre giocato con la maglia del Cervia, ma del resto non è che abbia avuto poi molte altre richieste» ha scherzato). Sfruttando un brand evocativo come quello di Milano Marittima e contando su una ricettività e posti letto da primato in Italia (Cervia, nonostante abbia meno di 30mila abitanti, figura al sesto posto a livello nazionale di questa classifica turistica), la città dispone già di strutture sportive. Quelle in divenire, progettate e in parte finanziate, andrebbero a comporre un polo adatto a ogni disciplina per intercettare flussi turistici tutto l’anno. Perché accanto ai grandi eventi - come il Tour de France o il Giro d’Italia più volte citati ieri - il territorio ne ospita tanti altri e la finalità è quella di fare leva sul grande impatto mediatico avuto per gli sportivi di tutte le età e le abilità, dal professionista al dilettante, dal giovane al master. E non sarà un caso se a livello di gradimento dei partecipanti all’Ironman che resterà in Romagna fino al 2018, Cervia è più apprezzata di Miami.
L’adesione
Ecco quindi le basi di un progetto che ha subito fatto presa. Bruno Molea, presidente dell’Aics, ha assicurato di aver «già firmato la lettera d’intenti, d’altronde è da 30 anni che portiamo manifestazioni sportive a Cervia», mentre Giancarlo Abete, presidente della Lega nazionale dilettanti e Gabriele Gravina, presidente della Figc, hanno ammesso di essere «stati conquistati dall’entusiasmo trasmesso dal sindaco Missiroli nell’illustrare il progetto». D’altronde, come rimarcato dallo stesso Gravina, «il turismo sportivo rappresenta la filiera del futuro». Pensiero condiviso anche dall’assessora regionale Roberta Frisoni, di Rimini, e dal presidente della Regione, Michele de Pascale, che da cervese ha “giocato in casa”. Con alle spalle la maglia della Nazionale indossata da Alex Del Piero (uno dei tanti cimeli che saranno al centro di una mostra che si terrà dal 2 al 10 luglio alla sala Rubicone), de Pascale ha indicato lo sport come uno dei filoni strategici in chiave turistica. «Quella delineata è un’opportunità. Perché o allunghiamo la stagione e lavoriamo per strutturarci o entriamo in crisi. Il progetto illustrato da Mattia credo rappresenti la strada giusta da percorrere perché è un elemento che si innesta e mette in rete la Romagna per intercettare un flusso turistico che va a integrarsi con quello balneare, che è il nostro modello storico e va rafforzato, arricchito, come è stato fatto ad esempio a Rimini con il segmento congressuale».