Milano Marittima, dubbi sulla Pousada: lo street bar potrebbe non riaprire in estate

Secondo alcune indiscrezioni la Pousada Beijaflor potrebbe non riprendere l’attività di street bar, e l’immobile ex Zì Teresa verrebbe restituito ai proprietari. Il locale era stato chiuso temporaneamente per 15 giorni lo scorso dicembre, a seguito di un provvedimento emesso dal questore di Ravenna. La decisione era maturata dopo una serie di episodi che avevano coinvolto la Pousada, con ripetuti interventi da parte delle forze dell’ordine. Fra questi la presunta somministrazione di alcol a una ragazzina di 13 anni e le aggressioni segnalate sia al personale che agli avventori. Ora potrebbe dunque arrivare la mazzata conclusiva, nei confronti di un locale molto frequentato dai giovani e situato nel cuore di Milano Marittima. Nel frattempo il Comune pensa a come affrontare il fenomeno della mala movida, rendendo la zona del “divertimentificio” a misura di turista. «L’Amministrazione comunale ha pianificato alcuni importanti investimenti per l’area degli street bar - afferma il sindaco Mattia Missiroli -, a partire dal 2026, che hanno come obiettivo il miglioramento della situazione e la qualificazione dello spazio pubblico. Tutto ciò vuole essere una grande opera di aiuto alla rinascita di Milano Marittima. Ma deve anche diventare un volano di attrazione per gli investimenti privati, In questo senso - aggiunge il primo cittadino -, appresa questa notizia, auspichiamo che la proprietà dei muri possa procedere con interventi di rigenerazione urbana che portino ricadute sia a livello di nuove opere, sia per la crescita della località». L’ex Zì Teresa è stato il ristorante cult degli anni Settanta, dove sfilavano Mina e Celentano prima di salire al Pineta. Rinverdire quella epopea, che annovera altri locali di grido come il Nuovo Fiore e il Cluny bar, significherebbe appunto superare le problematiche legate alla malamovida e alle baby gang.