Maturo: le famiglie e le finestre nei giorni del virus
Per fare una commissione in farmacia ho passeggiato un po’ l’altro giorno. Erano circa le 16 e da una finestra, a un certo punto, sono stato assalito da un forte odore di aglio soffritto. Un odore che sapeva di cena famigliare, convivialità e, se si può essere patetici, anche di amore. La cosa sorprendente è che alle quattro di pomeriggio di venerdì non si cucina, ma evidentemente ai tempi del Corona gli orari saltano. Questo aroma mi ha messo di buon umore perché mi ha fatto venire in mente Nanni Moretti e il suo odio per i romani che soffriggono l’aglio in continuazione.
Ho pensato anche che un papà o una mamma stessero cucinando per la loro famiglia, per avere cose gustose da mangiare e “da parlare”, la sera con i figli. Preso dal senso di colpa del politically correctho subito ripensato che la cena potesse essere per single, famiglie senza figli e famiglie omosessuali, ma la sostanza non cambia. Un altro odore che proveniva da una finestra mi ha però riportato subito alla realtà. Si trattava di alcol denaturato. Quanto l’aglio sa di famiglia, di convivialità, di tovaglie che si macchiano di vino rosso e di denti in cui si incuneano ragnatele di prezzemolo, tanto l’alcol denaturato odora di formalità, di medicina, di regole e di ospedale. L’alcol denaturato neutralizza e rende tutto asettico. In quella casa si stava cercando di rendere le cose più pulite, come un ospedale. Medicalizzazione domestica.
E’ abbastanza sorprendente pensare che liquidi con 5% o 30% di alcol siano strumenti di creazione di rapporti sociali e invece con la concentrazione al 90% si distrugga ogni forma di vita, o quasi. Potere dei numeri e delle percentuali. E così dall’aglio, che sa di famiglia, si arriva ai numeri, che sono il linguaggio della scienza. E oggi ne siamo sommersi. Numeri di contagi, numero nuovi contagiati, numeri di decessi. I numeri hanno significati. Se aumenta il numero di positivi è una brutta notizia, se aumenta il numero di positivi ma parallelamente diminuisce il numero di nuovi contagi è una buona notizia. Da un’altra finestra sono uscite le note di un pianoforte. Per quel poco che ne so era Mozart. Da qualche giorno molti suonano sui balconi e altri condomini rispondono cantando. Danno un po’ i numeri. Ma sono numeri che sanno di una grande famiglia. Sanno un po’ di aglio.
*docente di Sociologia - Università di Bologna