Nei commissariati di Lugo e Faenza carenza di organico, i sindacati: “A rischio la sicurezza dei cittadini”

Il Siulp, il maggiore sindacato del comparto Sicurezza e Difesa del Paese, lancia un grido d’allarme riguardo agli organici dei due commissariati di Ps di Faenza e di Lugo.
«Negli ultimi anni l’incedere dei pensionamenti e alcuni trasferimenti senza sostituzione hanno drasticamente apportato un sensibile calo degli organici nei due commissariati - dice Herrol Benedetti, segretario provinciale Siulp -. Questa situazione si riverbera in negativo sul personale effettivo presso questi due uffici e pone una grande difficoltà a garantire una sufficiente presenza della Polizia di Stato nei due rispettivi comprensori di competenza. Questa situazione limita la capacità di garantire la sicurezza dei cittadini di questi territori.
Benedetti chiede alla politica locale e nazionale «una presa di coscienza e un forte impegno per affrontare ed arginare questo trend negativo, che nel brevissimo tempo può determinare seri problemi all’impianto della sicurezza in una parte importante del territorio della provincia di Ravenna. Si consideri che questo decremento delle risorse umane abbraccia tutte le qualifiche e posizioni professionali all’interno dei due commissariati. Oltre a mancare gli agenti, sono poche le figure professionali degli ufficiali di polizia giudiziaria. Per la prima volta negli ultimi quarant’anni mancano pure i due rispettivi dirigenti degli uffici i quali in queste due realtà rivestono pure l’importante incarico di autorità locale di Ps, attribuzione che ha propri compiti istituzionali che incidono sul buon andamento della pubblica amministrazione, si pensi anche solo al rilascio dei passaporti, arrivando fino alla gestione dell’ordine pubblico».
Il Siulp auspicava che «ben altre importanti figure istituzionali intervenissero per tentare di risolvere questa vicenda; se tutto questo è avvenuto mancano gli effetti. Prima che la situazione peggiori ulteriormente, chiediamo fatti concreti, privi di retorica e demagogia. Ora non c’è più tempo per le chiacchiere bisogna muoversi per evitare il baratro della sicurezza nei territori interessati».