Massa Lombarda, porte aperte agli Archivi Mazzini: un secolo di storia del costume

Lugo

Si aprono le porte del grande caveau della moda alle porte di Massa Lombarda. Ma qui le scale si fanno verso l’alto, per salire sui tre piani in cui è catalogato un secolo di storia del costume. Un’occasione per capire perché un filo di un certo colore s’intreccia con un altro diverso proprio in quel punto, magari unendo tessuti diversi che però attraggono come gli opposti. Ma soprattutto comprendere come si arriva a quella scelta e chi la decide da cosa è stato ispirato. In tanti vorrebbero entrare nella testa e nel cuore degli stilisti che creano i capi che andranno a impreziosire le passerelle e le vetrine dei brand più blasonati.

Impossibile farlo, mentre potrebbe concretizzarsi la possibilità di accedere a quei luoghi dove designer e uffici stile si recano periodicamente per coltivare le idee e trasformarle in qualcosa di sempre più unico e affascinante.

Un sogno che potrebbe diventare realtà nelle giornate di sabato 19 e domenica 20 ottobre, il weekend in cui va in scena l’ottava edizione di ApritiModa, un viaggio alla scoperta del dietro le quinte della moda italiana. Per questa iniziativa, nata da un’idea della giornalista Cinzia Sasso, aziende, laboratori e atelier aprono le loro porte alle visite gratuite per il pubblico, per dare la possibilità di conoscere le bellezze e i segreti della moda.

Una di queste mete, l’unica in Romagna, sarà la sede degli Archivi di Ricerca Mazzini, una cattedrale del costume sorta molti anni fa a Massa Lombarda. Un’enciclopedia materica della moda in cui possono essere visionati, toccati e studiati dagli addetti ai lavori oltre 500mila pezzi, minuziosamente divisi tra accessori, borse, scarpe, riviste e ovviamente abbigliamento. Quest’ultimo è ulteriormente suddiviso tra i tanti generi che dei semplici tessuti unendosi e contorcendosi tra loro possono andare a creare, dall’haute couture al casual, dal militare allo streetwear, passando per i capi da lavoro e quelli tecnici.

Un secolo di costume selezionato in oltre quarant’anni di ricerca dal suo fondatore Attilio Mazzini e Carla Marangoni, e oggi arricchito dall’estro della figlia Benedetta, che del padre ha invece archiviato passione e cultura, arricchendole.

Nel format di ApritiModa - che dai 14 luoghi aperti del 2017 è passato ai 100 dello scorso anno, settima edizione nella quale si è arrivati alle 20mila presenze – le location e i laboratori da visitare spaziano da chi crea grandi abiti di sartoria a chi realizza gioielli-scultura, dagli esperti nell’arte del ricamo a chi realizza esclusivi accessori.

Per ApritiModa negli anni hanno dato la loro disponibilità importanti marchi come Armani, Prada, Versace o Dolce&Gabbana, ma anche piccoli laboratori come Pino Grasso Ricami, l’ombrellificio artigiano Maglia o il guantaio Omega di Napoli.

Come per tutti gli appuntamenti della kermesse, anche le visite guidate agli Archivi di Ricerca Mazzini sono a ingresso gratuito, divise per gruppi da 15 persone e su più turnazioni, sia il sabato che la domenica. Indispensabile la prenotazione, fino a esaurimento posti, sul sito www.apritimoda.it

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