Massa Lombarda, No vax imbrattano la sede Cgil e scuole
Nuova azione vandalica di imbrattatori No vax che hanno vergato scritte e slogan sulle pareti di tre diversi edifici a Massa Lombarda. Con la complicità del buio, nella nottata tra martedì e mercoledì, sono stati vandalizzati la sede locale della Cgil, l’asilo Fantasilandia e l’adiacente scuola primaria Luigi Quadri, tutti ubicati lungo la via omonima dell’istituto scolastico.
In questa escalation di incursioni dimostrative che sembrano correre lungo l’asse Lugo-Imola (è qui infatti che si registrano i più numerosi episodi di imbrattamento), le modalità sono però sempre le stesse: vernice spray rossa e la famigerata doppia V cerchiata, il logo ViVi, uno dei gruppi No vax più attivi.
Le contestazioni più dure, con accostamenti al regime nazista, sono state quelle lasciate sui muri della Camera del lavoro, anche se le ingiurie erano di triplice valenza, interessando Cgil, Cisl e Uil.
Dello stesso tenore, ma rivolte alla tutela della salute dei bambini, quelle vergate nei due plessi scolastici, dove addirittura alcune delle stesse replicavano l’assalto della notte precedente alla scuola Garibaldi di Lugo.
Soltanto poche ore dopo quei muri vandalizzati erano già stati ricoperti di vernice dall’Amministrazione comunale massese. L’indignazione di genitori, docenti e di tutta la comunità è stata copiosa e compatta.
Dura e immediata la condanna del sindaco di Massa Lombarda Daniele Bassi: «Si tratta di episodi purtroppo già visti da parte di miserabili fanatici, i quali cadranno nell’anonimato. Sono gesti che non possono lasciarci indifferenti soprattutto quando vengono colpiti luoghi dello studio, dell’apprendimento e della socialità tanto importanti per i nostri ragazzi dopo aver provato i limiti della didattica a distanza. Con l'incredibile dramma della guerra in Europa, le famiglie alle prese con il caro bollette, mille difficoltà legate ad una lunga e non ancora superata fase pandemica, c'è chi perde tempo e dignità nell'imbrattare i luoghi simbolo della comunità, le scuole e la casa dei lavoratori».