Lugo, parte la stagione dei saldi

Lugo

“Si saldi chi può” verrebbe da dire a sentire i commenti e le previsioni dei commercianti. Incerte, al contrario di quelle ottime del meteo che non contribuiranno a trattenere la gente in città per un po’ di shopping a prezzi scontati.

Da questa mattina infatti anche a Lugo partono i saldi nelle attività commerciali, in primis quelle legate alla stagionalità come moda e calzature.

Il sentore è che l’avvio sia lento e inesorabile.

Da una parte i pochi soldi da spendere e dall’altra il sole che tarda ad arrivare, disincentivando un po’ tutti dall’acquistare prodotti estivi. E così è stato. Morale della favola, appena il caldo si fa sentire l’esercente deve svendere con sconti anche importanti. È vero che non sarebbe un obbligo, ma se la data fissata è quella tutti si adeguano.

Da anni c’è chi chiede di posticiparli almeno di una settimana, ma anche qui le visioni sono diverse e l’avvio è sempre quello.

Per il direttore Confcommercio Lugo, Luca Massaccesi, «la stessa data per tutta Italia rappresenta un vantaggio importante in termini promozionali, anche se permane la perplessità circa un avvio così anticipato subito dopo l’inizio della stagione estiva».

Venendo alle previsioni, secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio quest’anno per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media 202 euro – pari a 92 euro pro capite - per un valore complessivo di 3,2 miliardi di euro su scala nazionale.

L’anno scorso il guardaroba di molti andò danneggiato o distrutto nell’alluvione e questo – paradossalmente – aveva di fatto inciso sulle vendite in saldo, qualche mese dopo, di prodotti di necessità. Oggi invece, probabilmente anche a causa dei danni dell’alluvione e dei ristori non pervenuti, sembra che le risorse per concedersi un acquisto o uno sfizio siano modeste.

Previsioni non rosee, nonostante il lungo weekend della Notte Rosa, che a Lugo non può far altro che diminuire le presenze.

«Questi saldi – prosegue Massaccesi - rappresentano per i consumatori un’opportunità da non perdere perché potranno acquistare prodotti di moda e di qualità con un’ampia scelta visto che i negozi sono particolarmente riforniti. È una data importante che coincide con un momento di difficoltà per il settore. Ogni giorno in Italia chiudono 24 negozi di moda e ne riapre soltanto la metà e questo impone azioni che prevedano il rispetto delle stesse regole per tutti».

«Infine – conclude Massaccesi - non ci stanchiamo di ripetere che è importante, mai come in questo momento, che i consumi premino le attività locali e il commercio di vicinato perché comprare vicino a noi vuol dire avere “a cuore” le nostre comunità, le relazioni e la socialità».

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