Lugo, pallonate e passeggiate coi cani rovinano il prato della Rocca

Lugo

Avrà certamente un bel da fare il nuovo assessore al Verde della giunta Zannoni, che la sindaca ufficializzerà la settimana prossima.

Perché è proprio di quel colore che i lughesi vorrebbero che fosse l’erba ai piedi della Rocca, che ogni anno invece puntualmente si secca. In un ampio spazio addirittura quel giardino che si affaccia su piazza Martiri della Libertà è diventato uno sterrato, come se si fosse veramente svolto il goliardico festival dei cowboy tanto propagandato da uno degli aspiranti sindaci.

E invece a ridurlo così, per l’ennesima volta, sono le continue partitelle che alcuni genitori concedono ai figli.

Pallonate contro le mura, che talvolta finiscono tra i clienti dei locali adiacenti, e suole delle scarpe che sradicano tutto ciò che calpestano. Anche se sarebbe proibito.

Una polemica che torna periodicamente, sollevata non solo da residenti ed esercenti ma anche da chi quei luoghi li frequenta per una passeggiata serale.

Lo scorso anno per ovviare al problema l’Amministrazione aveva provveduto alla semina del prato, delimitando l’area con dei cartelli nei quali si ribadiva che era vietato calpestare l’erba e accedervi con i cani.

Sta di fatto che in quell’occasione invece di darli al pallone i calci erano arrivati ai paletti della segnaletica. Abbattuti. E così lo stesso giorno l’allora sindaco Ranalli era stato obbligato a rimuovere tutto e rendere free l’accesso, con buona pace per i tempi previsti dalla natura.

Tuttavia, c’è un’altra questione che fa discutere e divide, quella dei cani.

Non è ben chiaro, o forse lo è ma si tollera, se in quel prato sia lecito passeggiare col proprio fedele amico a quattro zampe. Se non altro per la possibilità – concretezza - che i padroni maleducati permettano ai cani di urinarvi, contribuendo in tal modo a renderlo sempre più giallo e più secco.

Sempre che non sia la pessima irrigazione a scolorirlo.

Sembra invece un impeccabile campo da golf l’altro giardino del centro storico, quello di piazza Savonarola. Qui però l’irrigazione gestita da terzi è ottimale e i cartelli vietano l’accesso agli animali e l’attività sportiva. In realtà, ma forse è la sua salvezza, è anche molto poco conosciuto.

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