Lugo, l'acqua distrugge il magazzino del re del vintage
Dieci borse di Chanel e due di Hermès, pezzi iconici comprati pochi giorni prima nella capitale, affogate senza nessuno che le potesse soccorrere. Fiumi di soldi, cancellati dalla furia dei fiumi.
Con buona pace dei collezionisti che da ogni parte del mondo avrebbero volentieri partecipato a un’asta per averle tra le mani.
Ci sono anche loro tra le vittime di quei danni che non è riuscito a fare il passare del tempo ma che si sono invece materializzati in poche decine di minuti.
Così poco è bastato all’acqua la settimana scorsa per invadere Angelo Vintage Palace e l’adiacente archivio storico, nel centro di Lugo. L’alluvione infatti non ha risparmiato nemmeno lo storico negozio multipiano di abbigliamento usato selezionato, un’eccellenza nazionale che da oltre trent’anni porta in città tanti clienti e cultori del passato di qualità.
A finire a terra inzuppati migliaia di vestiti, borse, scarpe e accessori, ma anche vecchissimi manichini di valore inestimabile. Una prima stima dei danni, invece, il suo fondatore l’ha già dovuta fare.
«Stiamo parlando di una perdita che potrebbe aggirarsi sugli 1,5 milioni di euro – spiega Angelo Caroli – divisa equamente tra negozio e archivio. Fortunatamente in quest’ultimo le rarità e i pezzi di maggior pregio sono tutti al primo piano e quindi si sono salvati. Nel negozio ci è andata peggio: il mezzo metro d’acqua che è entrato ha bagnato tutti gli scatoloni, facendo cadere quelli che vi erano sopra. Un vero disastro proprio perché contenevano i capi per i nostri negozi di Milano, presso La Rinascente, e di Parigi. Ma non solo. In calendario c’erano degli eventi per Pitti Uomo e Pitti Filati, ed era tutto già pronto e inscatolato. Tutto da buttare via».
In realtà non proprio tutto.
Il giorno dopo il suo staff era già al lavoro per liberare i locali allagati e mettere al sole ciò che poteva essere salvato. Tutto appeso, con quelle grucce su cui quasi scivolavano da quanto ancora erano bagnati.
«Abbiamo riempito anche due camion di jeans – prosegue Angelo – che abbiamo subito mandato nelle nostre lavanderie specializzate e quindi dovrebbero essere recuperabili. Non lo sono invece i pezzi con della pelle e del cuoio, e con la stessa tristezza nel cuore dovrò dire addio a una parte dei miei 120 manichini d’epoca. Quelli più antichi, in legno o cartongesso, sono come appiattiti. Molte cose dovremo buttarle via ma per altre abbiamo intenzione di creare delle situazioni ad hoc per poterle vendere».
Il suo negozio di Faenza, fortunatamente, è uscito quasi indenne dalla devastante alluvione che ha stravolto gran parte della città. Questo sabato riapriranno entrambi con delle novità.
«Ci sarà una vendita promozionale particolare nella quale si potranno trovare anche alcuni capi usciti indenni solo malconci dall’allagamento – spiega Angelo –. A Faenza avremo anche uno spazio con la vendita al kilo, che abbiamo deciso di chiamare con un nome bizzarro e divertente: “KiloVuole?”. Sabato 10 giugno invece, sempre a Faenza, riproporremo “Mani nel sacco”, una modalità che utilizziamo anche a Lugo durante il weekend del Vintage Festival e che piace davvero molto».
«Io sono ottimista di natura – conclude Angelo – e l’importante è che i miei dipendenti stiano bene. Sabato ripartiamo e nessuno ci toglierà la voglia di farlo nel migliore dei modi».