Conselice, Sangiorgi eletto all'assemblea nazionale del Pd: "E' il momento dell'unità nel partito"
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Dopo aver portato, nel novembre scorso, Elly Schlein a Lavezzola in un affollatissimo incontro di presentazione del suo libro “La nostra parte” ed essere tra i primi ad aver costituito il comitato provinciale per la sua candidatura alla segreteria, ora è il primo degli eletti nella nuova assemblea nazionale del Pd.
Parliamo di Andrea Sangiorgi, 23 anni, al secondo anno della facoltà universitaria di Scienze politiche, da un anno segretario del Pd di Lavezzola, assessore nella giunta comunale di Conselice guidata dalla sindaca Paola Pula.
« Alla prima riunione per la costituzione del comitato in Bassa Romagna eravamo poco meno di una decina – ci dice Sangio, come gli amici chiamano Andrea Sangiorgi –, la domenica delle Primarie abbiamo invece sfiorato le 300 iscrizioni».
Come si trova in un territorio come il ravennate dove chi ha vinto alle Primarie è stato Stefano Bonaccini?
«Quello verificatosi nelle scorse settimane è stato un confronto aperto tra differenti linee politiche. La vittoria di Bonaccini nei nostri territori non mi ha per niente sorpreso: è un amministratore che ha raccolto in tutti questi anni un consenso più che meritato».
Che senso dare a un partito dove sono gli altri a decidere il futuro visto che alle Primarie a votare non sono stati solamente gli iscritti?
«Non drammatizzerei, il percorso delle Primarie è consolidato fin dalla nascita del Pd. A maggior ragione, in questo congresso costituente il partito ha aperto le porte e con generosità si è messo in discussione. A sua volta il progetto lanciato da Elly Schlein ha visto tornare tanti giovani a credere che la politica possa davvero cambiare le cose. Ora tocca a noi aprire definitivamente le sezioni anche al nostro elettorato e scrivere una pagina nuova».
Però per la prima volta nella storia del Pd, queste Primarie hanno quasi terremotato il partito. Quanto è alto adesso il pericolo di scissioni?
«Sarebbe assurdo che, dopo il confronto e l’ascolto di questi mesi, si tornasse su questi argomenti. Al contrario penso che adesso sia il momento dell’unità del partito e della sua capacità di salvaguardare la pluralità della comunità democratica, non rinunciando però a una linea politica più chiara e determinata come ha chiesto il nostro popolo domenica scorsa. D'altronde se avesse vinto Stefano Bonaccini il partito non poteva che dimostrarsi unito attorno al suo segretario».
Lei entra nell'assemblea a nazionale. Concretamente, come rappresenterà le istanze dei nostri territori?
«Porterò con me ciò che ho imparato in queste settimane, la voglia di cambiamento, la necessità di una sinistra plurale e moderna che metta al centro il contrasto alle diseguaglianze, alla precarietà del lavoro, soprattutto giovanile e delle donne ed ai cambiamenti climatici, per il resto saranno i territori a darmi le priorità».
A Conselice lei è nella squadra di governo della sindaca Paola Pula che ha scelto Stefano Bonaccini. Com'è oggi il clima nella giunta comunale?
«Non è cambiato nulla, Paola è una sindaca brava che, col suo carattere schietto e onesto, ha saputo amalgamarci in un clima di assoluta fiducia sia nel gruppo consiliare sia all'interno della giunta comunale. Con lei ho imparato molto ed è una buona guida».
SILVANO MORDENTI