Si intitola La lista delle cose semplici il romanzo d’esordio della giornalista riminese d’adozione Lucia Renati, pubblicato da Sperling & Kupfer e dal 16 marzo in tutte le librerie. L’autrice, classe 1981, è nata a Pesaro e ha vissuto a Tavullia fino ai vent’anni circa quando è venuta ad abitare a Rimini e ha iniziato a lavorare per il network radiotelevisivo di Icaro. È stata caposervizio della comunicazione della Comunità San Patrignano, corrispondente per la trasmissione Tagadà di LA7 e ha collaborato con Donna Moderna e Vanity Fair.
La storia
La lista delle cose semplici viene stilata in dieci punti da due sorelle gemelle, Sara e Camilla, ancora bambine. All’età di 11 anni Sara viene tragicamente a mancare e Camilla ritrova questa lista dopo vent’anni, tornando nella casa di famiglia e intraprende un percorso che la porterà ad affrontare la vita in maniera diversa. Una storia ispirata dalle vicende autobiografiche dell’autrice.
Renati, quando e perché ha deciso di scrivere questo libro?
«Volevo scriverlo da 30 anni e non è nato durante il lockdown, come è accaduto a molti – racconta l’autrice –. Il 28 marzo 2021 sono 29 anni che è capitata una disgrazia alla mia famiglia: c’è stata una perdita di monossido di carbonio in casa che ha causato la morte delle mie due sorelle, la più grande e la mia gemella. Io e miei genitori ci siamo salvati, anche se sono rimasta in coma 8 giorni, trascorrendo diversi mesi in ospedale e scoprendo molto dopo quello che mi era successo. Cinque anni fa ho maturato la consapevolezza di scrivere questa storia. Abituata come giornalista a raccontare le storie degli altri, mi sono accorta che la mia doveva essere raccontata ed era il momento giusto per farlo. I bambini hanno una grande capacità di adattarsi e andare avanti, poi quando cresci e ti fermi tutte le cose irrisolte vengono fuori e capisci che devi affrontarle e superarle. Ho fatto sedere accanto a me Lucia di 11 anni e abbiamo scritto quello che è accaduto. Gli elementi c’erano tutti e su questi sono andata a inserire espedienti narrativi per costruire il romanzo proprio come lo volevo. Emerge così il registro infantile di Camilla bambina accanto a quello di Camilla adulta che fa la giornalista in una tv locale, abita a Rimini e relega in un angolo di cuore quel tassello di vita, è cinica e disillusa. Impermeabile all’amore di Andrea, il fidanzato devoto che prova con la dolcezza a raggiungere il suo cuore, crede che i sentimenti siano sopravvalutati. A scalfire la sua corazza ci provano anche Tea, amica d’infanzia e collega un po’ fricchettona, e i suoi genitori, Walter e Teresa, che convivono con un dolore inimmaginabile senza parlarne mai. Quando rilegge la lista fatta di cose che da bambini sembrano semplici e da grandi meno (dire la verità, baciare solo per vero amore...) decide di seguirla e arriverà a scoprire un segreto di famiglia che sarà per lei la chiave di volta».
Cosa vorrebbe trasmettere ai lettori con questo libro?
«In ogni canzone cerchiamo sempre quelle parole che sembrano parlare solo di noi. Vorrei che ognuno ritrovasse qualcosa di sé. Leggendolo si affronta il tema della sacralità della famiglia che non mantiene le promesse, di genitori che improvvisamente non ti sembrano così invincibili e la tua stessa casa smette di essere quel luogo sicuro che credevi. Ognuno di noi ha cicatrici, stanze buie e impolverate da riaprire per affrontarle e andare avanti in maniera migliore, consci che senza quelle ferite non saremmo gli stessi. Vorrei che per i lettori questo romanzo diventasse un compagno e i suoi protagonisti degli amici».
Il libro esce in un periodo che ci porta a fare più caso alle cose semplici?
«Ciascuno di noi ha la sua lista, più o meno lunga, e anche l’idea di perfezione è relativa e diversa per ogni persona, ma sicuramente sta nelle cose semplici. La felicità ora si è miniaturizzata e la ritroviamo nelle piccole cose. Da bambina ho dovuto attingere al mio serbatoio di cose belle e lo capisci solo con il tempo. Tornare a rivivere quegli anni in fase di scrittura è stato doloroso, ma mi è servito per fare uscire i demoni del passato». Sperling & Kupfer, pp. 272, €16,90