"Lacosta", nuovo album di Don Antonio Gramentieri

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In un anno molto travagliato per la sua Modigliana, per la quale si è speso molto in prima persona, anche organizzando insieme ai suoi concittadini il festival di beneficenza “Terra mossa”, Antonio Gramentieri, in arte Don Antonio, ha pubblicato il suo quarto album solista: Lacosta. Il chitarrista romagnolo, che da anni vanta una reputazione mondiale in ambito folk contemporaneo come musicista, produttore e autore di colonne sonore, in questo disco si ripiega un po’ su sé stesso e sulla sua storia personale. Il disco è infatti interamente strumentale, molto intimo ed emozionale, con suoni scarni e grandi spazi aperti. La scrittura risente dei grandi amori di Don Antonio: il suono del deserto americano e la tradizione popolare romagnola; è inciso nel suo quartier generale tra le colline: Il Crinale Lab e La Casina di Modigliana, ma mixato e masterizzato a Chicago e Nashville da maestri del suono americani. Insieme all’autore una mezza dozzina di musicisti che hanno un forte legame con Don Antonio, tra cui Nicola Peruch e Vince Vallicelli, che è anche autore.

«Questo disco ha cominciato a prendere forma sul finire del 2021 – spiega l’autore –. È nato intorno a composizioni commissionatemi in quel periodo, tutte ispirate in qualche modo a una riflessione sull’appartenenza e sul territorio: un film di Rai Due, spot di cantine vitivinicole e una docufiction di Netflix. Pur nella diversità, queste composizioni sono figlie della medesima ispirazione e dei medesimi luoghi familiari: quelli da cui sono partito, e a cui sono sempre tornato in questi anni di musica e di viaggio. Sono brani brevi, composti in solitudine e registrati in take molto spontanei, con un set di strumenti ridotti all’osso, in un casolare di campagna, con i musicisti con cui ho collaborato in anni recenti. Lacosta è una riflessione su un luogo che per tutta la vita ha continuato a definirmi, ad accogliermi, a curarmi. È musica che parla di un rapporto molto intimo con la mia terra. La Costa, Lacosta, è una strada che percorro fin dall’infanzia, a cui lego tanti significati, una delle tantissime strade ferite del nostro paese, in seguito alle piene e alle frane del maggio 2023. Il territorio è cambiato in poche ore, le colline si sono risvegliate con un profilo diverso, e con essi è cambiato il suono e il respiro di una terra». Antonio Gramentieri, dopo essere stato per anni leader della band Sacri Cuori, come solista ha assunto lo pseudonimo Don Antonio, con cui ha inciso quattro album. Come chitarrista e produttore ha lavorato in tutto il mondo, soprattutto Australia e Stati Uniti, al fianco dei più importanti nomi del folk contemporaneo, come Alejandro Escovedo, Dan Stuart, Hugo Race, Richard Buckner e Terry Lee Hale. Ha diviso palcoscenici e registrazioni con Marc Ribot, David Hidalgo, Jim Keltner, James Chance, John Parish, JD Foster, Wayne Kramer, James Williamson, Howe Gelb e John Convertino. In Italia con Vinicio Capossela, Nada, Pan del Diavolo, Giulio Casale e molti altri. Ha realizzato colonne sonore per il cinema (“Zoran il mio nipote scemo”, “Upwelling”) e per la televisione (“Tanta strada”). Ha composto e suonato le musiche della docuserie Netflix “Wanna” (2022) e la colonna sonora di uno spot Wolkswagen per il nord Europa. L’album Lacosta per il momento è uscito in sole trecento copie destinate ai sottoscrittori che hanno finanziato il festival “Terra mossa”, ma a giorni sarà su tutti i servizi di streaming musicale, e da ottobre nei negozi e canali tradizionali.

“È per noi”il nuovo discode Le Scorie

Si intitola “È per noi” il nuovo disco della band romagnola Le Scorie, disponibile negli store e nei canali digitali. Il gruppo rhythm & blues attivo da oltre 30 anni arriva con questo lavoro a quattro anni di distanza dall’ultimo album autoprodotto “Ai bordi della strada”, e contiene nove trecce inedite composte e arrangiate dalla band cesenate, oltre alla cover del brano “No respect” del gruppo inglese Prime Movers, riproposta in italiano con il titolo “Rispetto”. “È per noi” si apre con la canzone “Coltiviamo ammori”, dalle sonorità che ricordano la scena alternative rock nota come paisley underground; c’è poi “Giorni bastardi”, un omaggio ai primi anni di attività della band, e “Rimani”, titolo della prima canzone de Le Scorie, che ancora oggi trova spazio nelle esibizioni dal vivo. Nel disco, nato per raccontare la lunga storia musicale e le numerose contaminazioni artistiche del gruppo, c’è poi una ballata, “Canzoni a buon mercato”, che parla di amore ed è stata composta da Andrea Peradotto. “È per noi” è anche il titolo del singolo che chiude il disco, distribuito da Audioglobe e da Orchard, frutto della vitalità di un luogo, il Crinale Lab, tra Brisighella e Modigliana, dove il gruppo ha soggiornato per le registrazioni condotte in parte in ripresa diretta.

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