La svolta del calcio a Ravenna e la famiglia Cipriani: un impero nato nel 1931 con l'Harry's Bar

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Una storia romagnola sta per diventare una storia di calcio. La famiglia Cipriani inizia a mettere radici a Ravenna in una data ben precisa: il 21 luglio 1987. Era un martedì e quel giorno, oltre all’uscita di “Appetite for destruction” primo disco dei Guns N’Roses, a New York si celebrò il matrimonio, con rito civile, tra Giuseppe Jr. Cipriani ed Elisabetta Gardini. Lui, Giuseppe Jr., figlio di Arrigo e soprattutto nipote prediletto del Giuseppe Cipriani che diede il via all’impero degli Harry’s Bar di Venezia, e lei, Eleonora, primogenita di Raul Gardini e Idina Ferruzzi.
Una coppia super glamour, che ormai non sta più assieme da anni, dalla cui relazione sono nati due figli: Ignazio nel 1988 e Maggio una ventina di mesi più tardi. I due rampolli delle due nobili famiglie sono cittadini del mondo: hanno vissuto un po’ in Romagna, un po’ a Venezia e da anni risiedono a New York. Però Ravenna è sempre dentro i loro cuori e le loro teste al punto che proprio qui in città Ignazio, che ora ha 35 anni e che si appresta a rilevare il pacchetto di maggioranza del Ravenna Fc, si è sposato il 30 marzo di dieci anni fa con Jamie Gunns, modella inglese di origine indiana nata nel 1985. A celebrare le nozze fu l’allora vice sindaco Giannantonio Mingozzi. Rito officiato grazie ad una delega rilasciata dal consolato italiano a New York, città in cui Cipriani e Gunns risiedevano e in cui vivono anche oggidì.


L’impero dei Cipriani

L’Harry’s Bar aprì a Venezia il 13 maggio 1931. Era un vecchio magazzino di cordame di 45 metri quadrati (9 di lunghezza per 5 di larghezza) che venne trasformato in un elegantissimo locale. Giuseppe Cipriani e la moglie Giulietta volevano un posto semplice con due caratteristiche essenziali: il cliente non doveva sentirsi oppresso dall’arredo e doveva esserci luce. A ispirare il nome fu lo studente statunitense Harry Pickering, al quale Giuseppe Cipriani, quando ancora faceva il barman nell’hotel Europa & Britannia, prestò 10.000 lire per consentirgli di rientrare negli Usa e curare l’alcolismo. Due anni dopo, il giovane, ripulito dall’alcol, tornò a Venezia e in segno di gratitudine diede a Cipriani 40.000 lire con cui Giuseppe potè aprire la sua attività. Da subito luogo di culto per gli artisti (scrittori e pittori), qui nel 1948 Cipriani creò il Bellini, drink che ancora oggi è apprezzato in tutto il mondo. Nel 2001 il locale fu dichiarato patrimonio nazionale da parte del Ministero della cultura e in questi 92 anni l’Harry’s Bar è sempre stato lì, a ridosso di piazza San Marco, all’imbocco della Calle Vallaresso dal lato del Canal Grande. Su quei 45 metri, però, il Gruppo Cipriani ha costruito un mondo, i cui confini ora escono abbondantemente da Venezia e dall’Italia, al punto che la Cipriani Ita con sede in Lussemburgo è ora una vera e propria multinazionale del “food & beverage”. Oggi il gruppo vanta 20 locali, tra bar e ristoranti, sparsi per il globo: a Venezia, Ibiza, Marbella, Monte Carlo, Londra, Hong Kong, New York, Los Angeles, Las Vegas, Miami, Doha, Dubai e Riyad. Oltre a 5 hotel di lusso, due a New York, uno a Milano, uno a Punta del Este e uno a Miami.
Volume d’affari clamoroso
L’assemblea dei soci della Cipriani srl (guidata da Arrigo e dal figlio Giuseppe, ex marito di Elisabetta e padre di Ignazio e Maggio, da anni residente a Dubai) ha approvato a fine giugno il bilancio 2022, che è stato chiuso con un utile di oltre 1,2 milioni. La Cipriani srl è controllata dalla lussemburghese Cipriani Ita, che svolge anche attività di catering e che nel 2022 ha visto i ricavi balzare a 10,2 milioni (per un utile di 1,9 milioni) grazie alla ripresa post-pandemica del flusso turistico in transito per Venezia.


L’upgrade di Ravenna

Insomma, la forza economica non manca a Ignazio Cipriani e per il Ravenna Fc sarebbe un salto in alto notevole, anche se poi sarà necessario capire quali saranno i piani di investimento e quali i progetti del gruppo in merito alla squadra di calcio. Intanto l’imminente ingresso consentirà di chiudere la stagione con serenità e nel frattempo programmare, insieme a professionisti che la nuova proprietà andrà poi a scegliere, la scalata alla Serie C da mettere in atto l’anno prossimo.

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