Modigliana un anno dopo terra risorta

Itinerari

Quattro passi in una nuova era geologica, assaggiando vino. A Modigliana si può fare, in un paesaggio sempre bellissimo ma mutato dall’alluvione di un anno fa, tra frane e nuovi canyon, anche le vigne della compagine di vignaioli più motivata della Romagna, quella di “Stella dell’Appennino”, hanno cambiato aspetto. «Il 15% del territorio agricolo modiglianese preesistente all’alluvione si è perso», dice il forestale Alessandro Liverani. Mentre sul fronte enologico «l’annata 2023 è stata praticamente dimezzata», conferma Francesco Bordini di Villa Papiano. Sono sempre una decina i vignaioli di “Stella dell’Appennino” e tutti loro hanno impressi nella memoria i rumori di quella notte, i boati della terra, lo scricchiolio dei tronchi, l’urlo del fiume inferocito. Era metà maggio, ma pioveva già dal 29 aprile precedente. Poi le successive imprese alla Fitzcarraldo per trasportare materiali o trasbordare uve, per e da cantine rimaste isolate. «Per arrivare a Casetta dei Frati per diversi giorni abbiamo usato un ponte tibetano sul torrente» racconta Renzo Morresi. «Sono ancora 22 i punti frana su cui vige di fatto il coprifuoco lungo gli ultimi 8 chilometri di strada per arrivare a Villa Papiano - spiega Francesco Bordini -. Il che significa che possono passare solo i residenti, fino a una certa ora, e non ancora i camion. Per fortuna le aziende del fondovalle ci consentono di utilizzare i loro piazzali , al frantoiano di Modigliana dovremmo fare un monumento». La vendemmia che si è riusciti a fare, dopo mesi di incognite e paura, impossibilità di accedere alle vigne con i mezzi, trattamenti fatti a spalla, raccolti dimezzati, vinificazioni con l’ansia, trasbordi per l’imbottigliamento, qualcuno la definisce “simbolica”. Come Luca Monduzzi de Il Teatro: «Etichettate 2023 ho 6mila bottiglie, meno della metà di una annata normale». Ma in quei bicchieri cosa c’è? La solita Modigliana elegante e tesa al sorso, con le acidità dell’altezza e la brezza del bosco. E qualche novità. Fra tutti i Modigliana bianco che quest’anno entreranno a pieno titolo sulla scena, c’è ad esempio Strada Corniolo di Villa Papiano, trebbiano dai tratti somatici peculiari di queste montagne romagnole: complesso eppure così piacevole da bere un sorso dietro l’altro. Profumatissimo l’Angiulì de Lu.Va. Non può rivendicare Modigliana bianco per la scelta controcorrente delle uve, ma l’Albana del Pratello, vendemmiata nel 2022 e salvaguardata anche attraverso il periglioso 2023, esce ora ed è mineralissima e quasi idrocarburica, insieme floreale e con una acidità spinta che la rende fragrante. Menta e Rosmarino aggiungono alle loro “Aree” numerate anche un’etichetta di rosato da uve ciliegiolo, perfetto per l’estate che avanza. Ovviamente Modigliana è soprattutto rosso e allora sono una certezza Il Violano de Il Teatro, il Tramazo di Mutiliana, il Sangiovese di Fondo San Giuseppe dalle vigne del Rio Brola che hanno condiviso il travaglio di Casetta dei Frati. «L’alluvione è stato un acceleratore di consapevolezza pazzesco - spiega Giorgio Melandri di Mutiliana -. Fare vino in montagna è faticoso, difficile, un’agricoltura diversa, cosa che il mercato non ha ancora ben chiaro». Il dialogo con il selvatico qui è moltiplicato, il bosco che delimita le vigne, è sì una barriera che protegge e una fonte di nutrimento per la terra un moltiplicatore di sentori, ma è anche una presenza incombente, sempre pronta a riprendersi tutti gli spazi se non governata. E il governo del bosco come della regimentazione delle acque a Modigliana lo sanno bene, è un grande lavoro necessario e costante. In tutto questo, «abbiamo ricevuto una solidarietà pazzesca, non solo dalla Regione o dal Comune, ma anche dai nostri clienti e in particolare dai ristoratori - spiega ancora Francesco Bordini nuovo presidente dell’associazione “Stella dell’Appennino” -. Gli interventi di emergenza di fatto ce li hanno pagati loro non lasciandoci soli ma incrementando gli acquisti di quello che avevamo in cantina». A loro sarà dedicata una delle giornate di “Stella” che tornerà come sempre il primo fine settimana di settembre. Intanto proprio per salutare i ristoratori e presentare i nuovi bianchi Modigliana, nell’anniversario del cataclisma i vignaioli li hanno invitati al mare, nella veranda vista spiaggia del Marè di Cesenatico. «In fondo - per dirla con Bordini - 22 milioni di anni fa anche a Modigliana c’era il mare ...» .

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