Investì e uccise in A14 madre e figlio residenti a Rimini: chiesto un anno di reclusione
Un anno di reclusione: questa la pena richiesta dal Pubblico Ministero della Procura di Bari, dott. Francesco Bretone, per S. S., 45 anni, di Corato, per il reato di omicidio stradale plurimo per aver causato il tragico incidente costato la vita il 6 aprile 2019 a Milto Koci, 56 anni, e alla madre, Sanda Koci, di 82, sulla A14: le vittime risiedevano nel Riminese. Oggi nel nuovo Palazzo di Giustizia di viale Saverio Dioguardi,avanti il Gup del Tribunale di Bari Isabella Valenzi, si è tenuta un’importante udienza di discussione del processo per il quale l’imputato ha chiesto e ottenuto il rito abbreviato. Il Sostituto Procuratore ha ribadito le sue accuse chiedendo per l’appunto la condanna ad un anno, così come le parti civili (assistite da Studio3A, hanno chiesto il riconoscimento della piena responsabilità del 45enne). Il giudice ha quindi rinviato il dibattimento all’11 ottobre, per la discussione della difesa e il pronunciamento della sentenza.
Il terribile schianto è successo alle 23.30 del 6 aprile 2019 in corrispondenza del km 660+170, sulla corsia di marcia da Foggia verso Bari, tra i caselli di Bari e Molfetta, nel territorio di Giovinazzo. Koci, di origini albanesi ma residente da tempo in Italia, a San Clemente in provincia di Rimini, come la madre Sanda che viaggiava con lui sul sedile del passeggero, per cause mai accertate, complice forse l’asfalto bagnato per la pioggia caduta prima, ha sbandato sulla sua destra con la Renault Clio che guidava, andando a sbattere contro il guardrail che delimitava la carreggiata.
Vettura di traverso nella corsia di sorpasso
Gli occupanti si sarebbero salvati (sono rimasti illesi dal primo urto), ma la vettura dopo l’impatto è rimbalzata sulla strada finendo di traverso sulla corsia di sorpasso, con il muso rivolto nella direzione opposta rispetto al senso di marcia. Il conducente, intuendo il pericolo, un minuto dopo è sceso dall’abitacolo disponendosi all’altezza del parafango anteriore sinistro e sbracciandosi per segnalare la presenza del mezzo incidentato, con la madre ancora all’interno, ai veicoli in transito: le immagini acquisite dagli inquirenti comprovano che i conducenti di sei veicoli, cinque auto e un autoarticolato, hanno notato l’ostacolo, evitandolo. Del resto, che fosse accaduto qualcosa si sarebbe potuto intuire anche dai pezzi di cemento di grosse dimensioni finiti sulla sede viaria perché la Clio, impattando contro il guardrail, aveva distrutto il basamento di un canale di scolo delle acque. Non ha purtroppo rallentato invece la settima vettura sopraggiunta, due minuti dopo, la Ford Kuga dell’imputato, che anzi, alla vista dei massi, per non urtarli si sarebbe spostato proprio in corsia di sorpasso, travolgendo sia la Clio sia Koci che si trovava in piedi accanto alla sua auto. Un impatto tremendo, i due mezzi sono finiti 40 metri più avanti, che non la lasciato scampo ai Koci deceduti sul colpo. Il 56enne è stato proiettato verso la corsia di emergenza, dov’è stato rinvenuto il suo corpo senza vita; l’anziana è stata estratta, anche lei ormai spirata, dalle lamiere contorte di ciò che restava della Clio.Non ha purtroppo rallentato invece la settima vettura sopraggiunta, due minuti dopo, la Ford Kuga dell’imputato, che anzi, alla vista dei massi, per non urtarli si sarebbe spostato proprio in corsia di sorpasso, travolgendo sia la Clio sia Koci che si trovava in piedi accanto alla sua auto. Un impatto tremendo, i due mezzi sono finiti 40 metri più avanti, che non la lasciato scampo ai Koci deceduti sul colpo. Il 56enne è stato proiettato verso la corsia di emergenza, dov’è stato rinvenuto il suo corpo senza vita; l’anziana è stata estratta, anche lei ormai spirata, dalle lamiere contorte di ciò che restava della Clio.