Rincari dei bus incontro coi sindacati domani: «Imola non sia solo una protuberanza di Bologna»

Imola

Sindacati confederali e sindacati pensionati delle stesse sigle sono stati convocati per le 14 di domani a palazzo comunale per incontrare l’assessora alla Mobilità Elisa Spada. Oggetto dell’incontro: «ipotesi di incremento delle tariffe del trasporto pubblico e possibili correttivi».

Ovviamente l’argomento è strettamente correlato a quanto sta succedendo a Bologna dove il Comune, con una maldestra comunicazione, ha reso noto i sostanziosi rincari dei biglietti dei bus in città scatenando una ridda di polemiche. Poiché il gestore del servizio è lo stesso anche per i trasporti a Imola, l’azienda Tper, anche se il servizio non è in alcun modo paragonabile, ora il Comune di Imola evidentemente sta prendendo in considerazione l’idea di seguire il capoluogo.

«Non sappiamo nulla della proposta del Comune - dice Giuseppe Rago della Uil - . Andremo a sentire di cosa dobbiamo parlare e valuteremo, in caso di aumenti, chi viene colpito, se si tratta di studenti, lavoratori e anziani. A fronte di evidenti miglioramenti, ricadute e benefici possiamo confrontarci sennò la discussione è del tutto superflua. Mi auguro che il Comune di Imola non si limiti a essere una protuberanza dell’Amministrazione bolognese, sennò fondiamo i Comuni direttamente - provoca Rago - e risparmiamo un po’ su sindaci e assessori».

«Il fatto che a Bologna abbiano proposto un aumento di tariffe senza spiegare nel dettaglio le ragioni e i costi è un approccio sbagliato fra l’altro ho letto i bilanci di Tper e sono tutti positivi - dice Stefano Moni della Cgil di Imola -. Se ci parlano solo di rincari non è la strada giusta, nel caso poi bisognerà discutere anche di criteri e progressività».

«Si parla tanto di trasporto sostenibile, di decongestionare il traffico, di ridurre la velocità in città. Tutto questo porterebbe a incentivare il trasporto pubblico, ma si vanno ad aumentare proprio i biglietti del trasporto pubblico. Perché qualcosa stride? - intervengono i sindacati autonomi, Cobas Imola/Faenza - Perché la logica non ci pare proprio cristallina? Mentre molti paesi e città europee hanno reso gratis il trasporto pubblico Belgrado, Tallin, Montepellier, Malta, Lussemburgo, Aubagne, Dunkerque) noi che siamo sempre quelli più avanti, l’ombelico del mondo, invece praticamente li raddoppiamo. Non si coglie il fatto che tutto il sistema di gestione, stampa, vendita e controllo biglietti oppure un complicato di livelli di reddito da certificare quasi equivale al loro costo e che contemporaneamente il “guadagno” collettivo ambientale in termini di vivibilità e grandemente superiore, incentivando davvero un ricorso massiccio ai mezzi pubblici e diminuendo quello delle auto. I colpiti sono sempre i soliti, giovani, anziani, classi a basso reddito, lavoratori pendolari, famiglie numerose e via dicendo. Comunque qualcuno ci guadagnerà, se la nostra classe dirigente e imprenditoriale continua a navigare nelle acque delle ideologie neoliberiste e urbanistiche ottocentesche, dovranno proprio svegliarsi solo al capolinea?».

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