Mordano, potenziato l’impianto fotovoltaico galleggiante che produce per la nuova comunità energetica GALLERY









Quindici anni fa fu la prima esperienza al mondo di fotovoltaico galleggiante. Lo ha realizzato all’epoca l’azienda Bryo, compartecipata del consorzio di Comuni Con.Ami e delle tre aziende imolesi Sacmi, Cefla e Cti, in via Ringhiera a Bubano su uno dei bacini che raccolgono le acque d inviare al poco distante potabilizzatore di Hera. Ora con un investimento di circa un milione di euro, Bryo ha effettuato un revamping che, mantenendo la potenza totale (496,80 kWp), ha però permesso di incrementare la produzione, dal momento che la nuova tecnologia risulta essere più performante di quella prima installata. Si stima una produzione di energia annua di 553,497 MWh/anno, con un incremento di 110,700 MWh/anno rispetto alla produzione attuale di 444,979 MWh/anno. Nello spazio liberato attraverso l’uso di pannelli di nuova generazione è stato possibile con un’azione di repowering installare una sezione potenziata non incentivata di potenza pari a 458,64 kWp, con una produzione di ulteriori 510,982 MWh/y. energia destinata alla neonata comunità energetica che da poco si è costituita sul territorio in forma cooperativa.
«Ricordo che l’impianto di Bubano risale al 2010 e allora fu la prima esperienza a livello mondiale di fotovoltaico galleggiante - afferma Davide Gavanelli, amministratore delegato di Bryo -. Oggi abbiamo presentato il nuovo impianto ammodernato e ampliato che porterà a superare 1.000.000 di kWh/anno di energia prodotta. Inoltre è stata rifatta e rafforzata completamente anche la struttura galleggiante che nel 2010 nacque come prototipo. Grazie a questo impianto si potranno soddisfare le esigenze di circa 200 famiglie che, quindi, a partire dal mese di maggio potranno entrare a fare parte della Comunità energetica, in quella logica di allargamento della base sociale che è uno degli obiettivi della Cer cooperativa del circondario imolese».
Palpabile la soddisfazione del sindaco di Mordano Nicola Tassinari: «Con il revamping dell’impianto sui bacini di Bubano ad opera di Bryo la nostra comunità avrà l’occasione di dare piena concretezza allo sviluppo delle comunità energetiche attraverso il potenziamento di un impianto che quando venne realizzato era il primo fotovoltaico galleggiante realizzato e da oggi avrà anche una funzione sociale in più oltre a quella ben importante della sostenibilità ambientale: quella del contrasto al caro energia. Probabilmente non sarà questa la risoluzione di tutti i problemi energetici e lo diciamo molto chiaramente, ma vogliamo anche dire che stiamo andando nella giusta direzione e proviamo a invertire un trend negativo che ci ha visto negli ultimi anni soffrire rispetto al tema dell'approvvigionamento energetico. Questo è un segno tangibile del nostro impegno. È un ciclo riconvertito da una ex cava ed è un esempio di come riusciamo a riutilizzare in meglio il territorio».
Alla presentazione ha partecipato anche Irene Priolo, presidente della Regione Emilia-Romagna: «Sono venuta molto volentieri perché stiamo lavorando al progetto sulle aree idonee e sull'individuazione di quelle che dovranno essere le aree migliori per collocare gli impianti ad energia rinnovabile. Questa è un'area che prenderò ad esempio e di cui parlerò quando racconterò questa legge in tutto l'iter assembleare perché è un'esperienza virtuosa. È un esempio non soltanto regionale, ma anche a livello nazionale. Complimenti per questa operazione e sono contenta di essere qua». Domani il servizio completo sul Corriere Romagna.