Le luci su Bologna sono imolesi e concorrono al Compasso d’oro
A dare nuova luce a Bologna è stato uno studio di progettazione imolese, e adesso concorre al prestigioso concorso di design “Compasso d’oro 2026”. Il progetto di riqualificazione dell’illuminazione del centro storico del capoluogo felsineo è infatti firmato dallo studio I-DEA Luce Architettura di Imola, ed è stato inserito nell’Adi Design Index 2024: l’elenco del miglior design italiano stilato ogni anno dall’Osservatorio permanente del design come pre-selezione per il premio Compasso d’Oro. Quello bolognese è l’unico progetto di lighting design applicato alla città presente nella categoria Design per l’illuminazione. La selezione dei migliori progetti di design ne conta quest’anno 219 candidati al Compasso d’Oro 2026. Quello bolognese dal 30 ottobre è in mostra a Milano insieme a tutti gli altri selezionati all’Adi Design Museum e, dal 25 novembre sarà allo Spazio WeGil di Roma.
Il progetto
«Con oltre 3.500 corpi illuminanti sostituiti, 680 nuovi punti luce installati, il progetto ha coinvolto 40 siti monumentali, tra cui la cattedrale metropolitana di San Pietro, due delle principali piazze cittadine, Santo Stefano e San Domenico, 16 km di portici, patrimonio dell’Umanità Unesco, le 10 porte dell’antica cinta muraria e alcune zone verdi» spiega lo studio imolese. Obiettivo «efficientare funzionalmente, energeticamente ed esteticamente il centro storico di Bologna, con un risparmio raggiunto del 77% di energia, pari a 387 tonnellate di CO2 l’anno». Voluta dal comune di Bologna, la riqualificazione è stata sviluppata in accordo con la Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio e finanziata grazie al Programma operativo nazionale “Città Metropolitane 2014-2020”. «Ci siamo approcciati all’illuminazione di Bologna creando una regia della luce basata sulla conoscenza approfondita delle caratteristiche urbanistiche, morfologiche e storiche di ciascun contesto - spiegano l’architetto Lorenza Golinelli e l’ingegnere Alberto Ricci Petitoni di I-DEA -. Come “operatori culturali”, abbiamo ordinato la visione notturna del centro perseguendo una continuità visiva all’interno del perimetro dell’intervento. Utilizzando la luce come risorsa che permette di raccontare l’architettura di notte in modo diverso, sempre considerando indissolubile il rapporto tra monumenti e contesto».
Lo studio imolese
A settembre, il progetto aveva già conquistato il terzo premio al Luci Cities & Lighting Awards 2024 promosso da LUCI, l’associazione che riunisce le autorità locali di tutto il mondo impegnate a utilizzare la luce in modo sostenibile. «Siamo onorati di questo riconoscimento - commentano l’architetta Lorenza Golinelli e l’ingegnere Alberto Ricci Petitoni, alla guida dello studio I-DEA Luce Architettura-. Il progetto di Bologna è stato particolarmente sfidante nella sua complessità e siamo orgogliosi di essere riusciti a riqualificare con la luce architetture e spazi pubblici. Valorizzandoli, restituendoli alla fruizione quotidiana della città e garantendo un sostanziale risparmio energetico. Questa selezione testimonia l’attenzione crescente verso l’illuminazione urbana e architetturale come mezzo essenziale per raggiungere qualità, benessere e sostenibilità nelle nostre città». Fondato a Imola nel 2007 e guidato dall’architetta Lorenza Golinelli e dall’ingegnere Alberto Ricci Petitoni, I- DEA Luce Architettura è uno studio di progettazione specializzato in architectural, urban, art, heritage, sport e indoor lighting. Con un team di venti architetti e ingegneri, si occupa di architettura e lighting design, ma anche di direzione lavori, design di corpi illuminanti, consulenza in materia di risparmio energetico, redazione di collaudi e pianificazione della luce. I-DEA ha lavorato per 300 comuni in tutta Italia, efficientandone 20 solo nel 2023.