Imola, tragedia in piscina: via libera per il funerale di Arkea, la famiglia la riporterà in Albania

Imola

Ieri i familiari hanno potuto rivedere la piccola Arkea Pepa, il pubblico ministero Marco Forte, come aveva anticipato, non ha richiesto l’autopsia ritenendolo superfluo e confermando che la morte della piccola era dovuta all’annegamento, come ha stabilito l’esame esterno del medico legale. La salma è stata quindi rimessa a disposizione della famiglia per il funerale. «Penso che cominceremo a pensarci da lunedì - diceva ieri lo zio della piccola, Adrian che nelle scorse 48 ore aveva lanciato un appello per raccogliere fondi per la famiglia -. La porteremo in Albania, nel paese dove è nata a Belsh nella provincia di Beslan, la nostra famiglia è di là. Adesso stiamo accogliendo parenti e amici che vengono a trovarci da ogni parte per sostenerci».

L’indagine

L’indagine intanto non è ancora chiusa, il fascicolo per omicidio colposo è ancora aperto ma a carico di ignoti. Sentiti nell’immediato i bagnini, sia i due in servizio che il terzo fuori servizio ma comunque presente in struttura, esclusa dai carabinieri qualsiasi irregolarità nella struttura tanto che la piscina non è mai stata posta sotto sequestro, resta da sentire la madre che quel drammatico pomeriggio aveva portato Arkea e l’altra figlia più piccola in piscina. «La sentiremo solo nei prossimi giorni, ora non è ancora in grado» confermava ieri il maggiore Andrea Oxilia al comando dei carabinieri di Imola, questo per consentirle di cercare di riprendersi dal comprensibile stato di choc in cui si trova ancora.

Intanto non è caduto nel vuoto l’appello dei carabinieri stessi e della Procura della Repubblica ai presenti in piscina affinché si facessero avanti con eventuali foto e video scattati prima che ci si accorgesse della tragedia. Lo scopo era ricostruire gli ultimi attimi di vita della piccola Arkea e provare a capire cosa potesse essere esattamente successo, quando si è allontanata dalla madre e come fosse finita in acqua. All’appello hanno risposto cinque persone, ma se grazie alle tante testimonianze è stato abbastanza facile ricostruire la fase dei soccorsi, ormai inutili per salvare la piccola, purtroppo non sembra che il materiale portato fin qui sia stato utile a trovare elementi funzionali alla ricostruzione della dinamica. E purtroppo le ore intercorse dal momento della tragedia ormai sono parecchie. L’appello resta comunque valido, e se qualcuno si accorgesse di aver fatto riprese che inavvertitamente abbiano registrato anche quello che succedeva nella vasca dell’idromassaggio può sempre presentarsi alla caserma di via Morelli a Imola. Purtroppo la piccola Arkea è stata vista galleggiare con il volto nell’acqua quando ormai era troppo tardi per salvarla; i soccorsi si sono attivati intorno alle 18 quando una bagnante l’ha vista e ha gridato aiuto, un orario in cui in effetti forse anche le vasche si vanno svuotando e le persone sono intente a rivestirsi a conclusione della giornata in piscina.

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