Imola, “Siamo senz’acqua da quasi un mese”: ma non pagano 70mila euro di bollette
«È da quasi un mese che in casa siamo senz’acqua e dobbiamo utilizzare i bidoni per lavarci, andandola a prendere alla fontanella di un parco qui vicino. Nell’edificio ci abitano 17 famiglie, tra cui bambini, anziani e disabili e questa situazione non è tollerabile».
A parlare sono alcuni residenti di un condominio di via Pambera, a sentir loro esasperati per ciò che stanno vivendo da metà settembre. «Hera ha staccato il contatore perché il condominio è indietro con il pagamento delle bollette per migliaia di euro - continuano i condomini -. Il problema è che tra inquilini andati via e altri arrivati di recente, che ovviamente non vogliono saldare i loro debiti, quei soldi a Hera non li ha mai pagati nessuno. Ma non dovrebbe comunque essere garantito il servizio minimo per l’igiene personale?».
La risposta di Hera
Il colpo di scena arriva da Hera che, in qualità di gestore, dopo aver “piombato” il contatore generale ha lasciato loro la quantità minima di acqua prevista dalle norme. «È stato chiuso per morosità – conferma la multiutility –, ma ciò risale al 7 marzo 2023 e da allora non ci risulta che nessuno abbia mai chiesto un’altra attivazione per quel condominio».
Utenze solo la punta dell’iceberg
Una storia intricata iniziata anni fa, fatta di omessi pagamenti delle forniture di acqua e gas da parte degli inquilini «per circa 70mila euro – ammette la proprietà del condominio –. Soldi che Hera ovviamente vuole da noi visto che quelle persone non pagheranno mai. Per questo sull’importo da versargli c’è una trattativa in corso».
Se gli inquilini però si trovano completamente senz’acqua è perché «in estate abbiamo sporto denuncia contro ignoti dopo che qualcuno ha manomesso il contatore chiuso in precedenza da Hera (commettendo un reato, ndr) e così gli inquilini si sono potuti approvvigionare senza pagarla – continua la proprietà –. Hera allora ha tolto il contatore rotto e sospeso del tutto la fornitura. In più è stata manomessa anche la centrale termica del condominio, con i residenti che per riscaldarsi utilizzano apparecchi elettrici».
Di quanto sta accadendo in via Pambera «sono al corrente anche il Comune e i carabinieri – racconta –. Di fatto l’immobile è occupato da gente che non rispetta le regole. Molte parti sono devastate da atti vandalici, i garage sono diventati depositi di immondizia e macchine abbandonate, mentre nel cortile ci sono perfino elettrodomestici. È stato poi anche divelto il cancello di entrata, alcuni condomini ospitano persone abusivamente, nonostante gli interventi delle forze dell’ordine, e altre dormono nei locali caldaia e nelle cantine con i sacchi a pelo. Così abbiamo sporto diverse denunce, perché temiamo problemi di ordine pubblico».
Una situazione molto grave e divenuta insostenibile per la proprietà che adesso pensa seriamente a sfrattare gli inquilini. «Stiamo cercando di trovare una mediazione affinché se ne vadano – conferma –. Queste persone non sanno dove andare, ma non deve essere il privato ad occuparsene. Solo dopo il condominio potrà essere recuperato, bonificato e destinato nuovamente alla locazione di famiglie, considerando l’alto fabbisogno che c’è nel territorio imolese».
Discorso diverso, invece, per due utenze regolari presenti nel condominio. Se una è già stata separata in passato dal contatore generale, per l’altra allo stesso modo «stiamo pensando di aprirne uno dedicato così da garantire all’inquilino la fornitura dell’acqua» spiega la proprietà.
Come detto della situazione è informato anche il Comune. «So che si sta cercando una soluzione – conclude l’assessora al Welfare, Daniela Spadoni –. Alcune famiglie in difficoltà si sono già rivolte ad Asp e gli è stato risposto che se avevano bisogno per pagare le utenze li avrebbero aiutati».