Imola, Rio Rovigo: dopo la rottura delle reti si temono nuovi sversamenti

Dopo la notizia della nuova piena del rio Rovigo e del danneggiamento alle reti di contenimento riferita e documentata dai promotori dell’esposto nei giorni scorsi, si attendono esiti di eventuali nuovi campionamenti sulle acque, gli ultimi resi noti dall’Arpat risalgono all’11 aprile.
Intanto, interpellata in merito, Hera conferma di essersi attivata fin dall’inizio «a tutela del servizio idrico e ha aumentato i controlli sulle opere di presa, sospendendo in via precauzionale l’alimentazione dell’impianto di potabilizzazione di Bubano dal Canale dei Molini, alimentato dal Santerno. Il potabilizzatore è regolarmente in funzione con l’altra presa di acqua, alimentata dal Canale emiliano romagnolo. Per quanto riguarda i monitoraggi, stiamo lavorando in collaborazione con le agenzie regionali di protezione ambiente di Emilia-Romagna e Toscana. Finora non sono state riscontrate anomalie». Un dettaglio nuovo, del resto quello che accade a monte, non è infatti solo una questione paesaggistica, i fiumi scorrono e sempre più sono anche fonte idrica per le città.
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