Imola, nel giorno dei 100 anni dalla nascita intitolata una rotonda all’artista Germano Sartelli a breve una grande mostra FOTOGALLERY
Nel giorno in cui avrebbe compiuto 100 anni, il Comune di Imola ha reso omaggio questa mattina all’artista Germano Sartelli con l’intitolazione della rotatoria di fronte al complesso di Sante Zennaro, all’intersezione tra via D’Agostino, via Pirandello e via San Benedetto, presenti i figli Marzia e Lorenzo Sartelli. «Oggi celebriamo il centenario della nascita di Germano Sartelli, un artista che ha lasciato un segno profondo nella nostra città, e lo facciamo con un gesto simbolico ma significativo: l’intitolazione della rotatoria di Sante Zennaro, che ospita una sua opera tanto amata e riconoscibile per gli imolesi - hanno detto in una nota il sindaco Marco Panieri e l’assessore alla Cultura, Giacomo Gambi -. L’arte di Sartelli ha sempre dialogato con lo spazio e con la comunità. Per questo, in accordo con la famiglia, abbiamo scelto di non inserire segnaletica all’interno della rotatoria, rispettando così la sua volontà: la sua opera è l’intera rotatoria. Germano Sartelli ha impreziosito il nostro paesaggio, traendo ispirazione dalla vallata imolese, così come la sua casa di Codrignano, oggi riconosciuta come Casa di illustri dalla Regione. Un luogo che, grazie alla famiglia, potrà essere sempre più aperto a visite e collaborazioni. Nel corso di questo 2025, tanti appuntamenti e mostre celebreranno il suo talento e il suo lascito culturale». «La mostra che aprirà il prossimo aprile al Museo San Domenico - aggiunge Diego Galizzi, direttore di Imola Musei - celebrerà sì il centenario della nascita di Sartelli, ma soprattutto celebrerà il suo genio creativo e il suo legame strettissimo col nostro territorio. Sartelli può essere letto e raccontato da diversi punti di vista: quello che proporremo al pubblico sarà uno sguardo ampio, che cercherà di mettere a fuoco i vari momenti del suo percorso artistico offrendo ai visitatori le sue opere più rappresentative. Racconteremo il grande artista, il poeta della materia che così magistralmente ha saputo selezionare e manipolare i lacerti più dimessi e usurati del mondo naturale o tecnologico conferendo loro una carica lirica ed emozionale sorprendente. Lo faremo insieme al curatore, prof. Claudio Spadoni, che certamente è da considerarsi tra i più profondi conoscitori dell’arte di Germano». Presente anche il consigliere regionale Fabrizio Castellari: «Conservo di lui ricordi bellissimi: i laboratori con i bambini bielorussi dell’associazione Insieme per un futuro migliore, l’incontro in occasione del suo ottantesimo compleanno, le visite al ‘casetto’ e al suo laboratorio immerso nella natura. Sartelli ha aperto una strada personalissima e profondamente innovativa proprio nella originalità con cui ha incrociato i materiali e la natura. Un creativo, dotato di grande capacità espressiva, un artista vero e completo. Il suo linguaggio, unito ad un pensiero raffinato e profondo, lo ha portato fino alla Biennale di Venezia ed a molti altri traguardi, anche se Sartelli non amava certo i riflettori». Domani il servizio sul Corriere Romagna.