Imola, l’assessora all’Ambiente: “Rio Rovigo e discarica Tre Monti non sono situazioni paragonabili”

Il caso della discarica del ’71 “dimenticata” e crollata per una frana a Palazzuolo sul Senio e del disastro ambientale in corso nel rio Rovigo è giunto in Consiglio comunale. A portare la comunicazione urgente il consigliere della Lista civica Cappello Renato Dalpozzo dopo che i rifiuti hanno iniziato ad arrivare anche nel Santerno prima a San Pellegrino e poi a Coniale. «Dopo 54 anni quella discarica è ancora “viva” - spiega Dalpozzo -. La Tre Monti ha chiuso il 31 dicembre e abbiamo previsto 30 anni di monitoraggio, ma quanto sta accadendo ci insegna che ci sono materiali ancora presenti. La Tre Monti è posta vicino ad una frana latente e presumibilmente tra 54 anni sarà ancora lì a tenerci con il fiato sospeso. Tra qualche anno qualcuno, soprattutto i giovani, si deve ricordare che lì esiste una discarica e magari il monitoraggio dovrà essere molto più lungo dei 30 anni».

Pronta la risposta dell’assessora all’Ambiente Elisa Spada. «Sono due situazioni non paragonabili - ammette -. Nel ’71 non c’era una normativa dedicata alle discariche, mentre dall’82 sono necessarie autorizzazioni specifiche, poi implementate nel 2003. La Tre Monti, i cui movimenti della frana sono monitorati e molto lievi, ha seguito procedure e percorsi di legge a differenza del rio Rovigo e non ha senso instillare paura nei cittadini».

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