Imola, Historic Minardi Day da record con oltre 17mila presenze e nuove idee per il futuro GALLERY

Imola

Uomini che parlano ai cavalli, quelli alimentati a ottani ovviamente, maghi del cacciavite capaci di settare a orecchio un bolide, vincenti da podio e non, ma tutti protagonisti in epoche diverse fino a oggi di un mondo che nell’Historic Minardi Day ha trovato ancora una volta cittadinanza portando parecchia emozione. Battendo ogni record alla ottava edizione: oltre 17mila presenze in due giorni, 563 vetture storiche in pista e nei box, di cui 36 F1, 123 equipaggi per l’Aci storico, circa 1200 addetti ai lavori. «Non chiamateci “piccola Goodwood”, siamo Historic Minardi Day, siamo nella motor valley, siamo nell’autodromo di Imola, e fra l’altro siamo cresciuti in maniera esponenziale in meno della metà del tempo degli inglesi - dice soddisfatto il padrone di casa Gian Carlo Minardi -. Non abbiamo nulla da invidiare a nessuno, ma certo per l’anno prossimo dobbiamo pensare se fare un passo ulteriore o restare così. Questa manifestazione è cresciuta facendo avvicinare persone, tifosi, a meccanici e macchine, cosa che una volta facevamo anche in F1, cosa che oggi non è più possibile per limiti di sicurezza». Il mondo che Minardi ha avuto nella mente e nel cuore per 53 dei suoi 77 anni è questo: «Dobbiamo capire se stravolgere questo format e andare oltre o restare così. Io, per come sono fatto, preferirei restare sul ruspante...». Ovviamente ruspante è forse il mood, la disponibilità a sporcarsi le mani, a lasciarsi assordare felicemente dalla musica dei rombi, a lasciare da parte vip e barriere, ma è chiaro che sempre di gioielli, della meccanica, si parla e di un mondo che resta per pochi, anche se la passione è tanta. Nell’attesa di vedere come evolverà la proposta, una cosa è stata detta ieri a chiusura della due giorni di macchine e uomini che hanno fatto la storia del motorsport: l’anno prossimo si tornerà a metà settembre. Minardi è stato in questi due giorni sempre presente in pit lane, si è preso giusto il tempo di guardare ieri il Gp d’Olanda: «Guardo i Gran premi come fossi ancora là sul muretto: i numeri, le telemetrie i dati. Oggi la F1, che è sempre stata il massimo della tecnologia, è più difficile e si fa forse più fatica a raccontarla». Ha riabbracciato amici che, nonostante le concomitanze sportive, erano presenti in tanti, eccone alcuni: il presidente dell’Aci Angelo Sticchi Damiani, gli ingegneri Aldo Costa, Gabriele Tredozi, l’ad di Aprilia Massimo Rivola, Andrea Levy, Arturio Merzario, il collezionista Benito Battilani, Beppe Gabbiani, Fabio Babini, Francesco Bergami, Frits Vaan Eerd, Fulvio Maria Ballabio, i piloti Gabriele Lancieri, Luca Badoer, Pierluigi Martini con cui la Minardi corse esordì nell’aprile del 1985, Riccardo Patrese, Gianni Giudici, Giorgio Francia, Giovanni Lavaggi, Lamberto Leoni, Marco Antonelli, Marco Apicella, Massimo Ciccozzi, Miguel Angel Guerra, Pietro Corredig e Sonia Borghese, Nicolò Piancastelli, Paolo Delle Piane, Raffaele Giammaria, Roberto Farneti, Roberto Ravaglia, Sergio Campana, Siegfried Stohr e Thierry Boutsen.

Aneddoti e storia

A insaporire la due giorni tanti aneddoti e storie di vita che sono diventate parte della letteratura condivisa del motorsport. Quelli sull’amicizia con Senna, a tratti inediti, li ha condivisi ieri lo stesso Minardi con il pubblico nella conferenza conclusiva: « Senna l’ho conosciuto nel 1982 in Inghilterra, lo vidi in prova nella formula Ford segnalatomi da Barilla mio pilota in F2. Tornai a vederlo ad Hockenheim, lo invitai a cena e gli offrii di correre per me nel 1983, per fortuna lui parlava bene l’italiano perché io parlo solo italiano e romagnolo. Mi ringraziò e mi spiegò che lui aveva già un programma: nel 1988 devo essere campione del mondo e così fece. Rimanemmo amici, veniva spesso nel mio nel motorhome e per ripagare la mia offerta ha sempre raccontato che io fui l’unico a offrirgli un volante pagante mentre tutti gli chiedevano soldi. Ma c’è un’altra cosa che io non avevo mai raccontato, lo ha fatto suo padre in una delle ultime interviste. Davanti a un piatto di minestra sempre nel motorhome Minardi, un giorno Senna mi disse: faccio 5 titoli e poi vengo a fare grande la Minardi».

Il Comune

Soddisfatta della riuscita della manifestazione anche l’amministrazione comunale: «Ormai i numeri dell’Historic Minardi Day lo confermano come un importante evento nel calendario del nostro Autodromo, che qualifica ulteriormente e lo rende in grado di unire generazioni diverse per l’amore nel Motorsport - ha commentato ieri il sindaco Marco Panieri -. Imola si conferma il cuore della Motor Valley con le numerose partecipazioni di aziende e partner del settore che hanno riscoperto l’interesse per la nostra città e il suo circuito. Anche questo evento vede aumentare il suo indotto, come gli altri in calendario, e quest’anno, dopo il WEC e la Formula 1, non è ancora finito. Anche le presenze, dopo le oltre 70.000 del WEC, le oltre 210.000 del GP F1, insieme alle 20.000 del Senna 30 Years, oltre a Le Mans Series, Lamborghini Arena e altri eventi, continuano in modo molto positivo. Ora ci aspetta un autunno importante con il Campionato Italiano Velocità (CIV), le Finali Ferrari Mondiali e il festival nazionale Imola Green, dedicato alla sostenibilità e alla mobilità elettrica. Crediamo che tutto questo potrà fare solo bene al turismo destagionalizzato, tema che percorriamo ormai da quattro anni. I dati della tassa di soggiorno dei primi due trimestri sono confortanti, con un aumento di pernottamenti consistente nel 2024».

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