Imola, entrano di notte nella scuola: spaccano e cercano di rubare
Hanno atteso il buio e, nemmeno a notte fonda, si sono intrufolati al liceo scientifico in via Guicciardini. È successo a metà della scorsa settimana intorno alle 22.30 che il dirigente del Liceo Rambaldi-Valeriani abbia chiamato la polizia segnalando che il sistema anti intrusione della scuola collegato al suo cellulare stava suonando ripetutamente.
Si era allora recato sul posto e lì si era reso conto che all’interno della scuola era entrato qualcuno. A quel punto ha chiesto il supporto della forza pubblica. Sul posto si sono recate quindi le pattuglie del commissariato di Imola e hanno circondato la scuola. Mentre la polizia presidiava la zona, da una delle scalette antincendio gli agenti hanno visto scendere due persone, incappucciate e a volto coperto. All’intimazione dell’alt, anziché fermarsi e alzare le braccia in segno di resa, di fronte al fatto che erano stati scoperti, i due hanno cercato di fuggire.
Uno dei due, però, è stato bloccato dagli agenti e bloccato a terra, con tanto di manette ai polsi. Solo quando lo hanno identificato, con sé non aveva nemmeno i documenti, si sono resi conto che si trattava di un minorenne, residente in città, che frequenta però un’altra scuola. A suo carico è scattata una denuncia per furto aggravato e danneggiamento in concorso, anche se il suo complice è rimasto senza un nome.
Danni nella scuola
Dopo aver preso almeno uno dei due fuggitivi, gli agenti hanno appurato che cosa fosse successo durante il blitz dei due all’interno del liceo. Erano entrati forzando una delle porte antipanico del pian terreno, poi si erano diretti all’aula informatica dove avevano distrutto un computer portatile. Poi impugnando un estintore avevano provato prima di sfondare le macchinette delle bevande e degli snack, poi anche la porta dell’ufficio di presidenza, senza però riuscirci. A quel punto devono essere stati disturbati, quindi hanno deciso di allontanarsi finendo però fra le braccia della polizia di Imola che li attendeva lì fuori.