Imola e il cantiere fantasma della Bretella: «Non utilizzeremo l’avanzo di bilancio»

Imola

Sui cumuli di terra scavata a inizio dell’anno scorso sono cresciute rigogliose le erbacce. La “scatola” in cemento che disegna il nuovo, e ultimo, sottopasso che dalla rotonda su via D’Acquisto dovrebbe immettere all’ultimo tratto di “bretella”, resta per ora piena di detriti. La ruspa della ditta che aveva iniziato i lavori a gennaio 2022, la Tmg di Barbenno di Valtellina, la stessa che ha anche seguito l’appalto sulla ciclovia del Santerno poi danneggiata in più punti dall’alluvione, avrebbe dovuto contare 400 giorni di cantiere e consegnare il lavoro. Ma i lavori si sono fermati poco dopo e nulla più si è mosso da allora. L’ottimismo di inizio 2022 quando l’ok al Passante di Bologna faceva sperare in provincia anche nello sblocco anche della quarta corsia dell’A14, asse in cui si inseriscono dall’inizio i finanziamenti necessari a Imola per completare quest’opera dopo circa vent’anni, è stato spazzato via dai rincari dei prezzi delle materie prime schizzati a +30%. «Capisco che per i cittadini sia difficile accettare che un cantiere resti fermo mentre tutt’intorno molti altri procedono – dice il sindaco Marco Panieri –. La nostra intenzione è assolutamente quella di completare questo asse viario, mantenendo lo scorrimento veloce, collegando la Pedagna Ovest a quella Est e consentendo un attraversamento veloce della città mitigando anche l’impatto del traffico e lo smog. Ma servono risorse e noi abbiamo scelto di non attingere all’avanzo di bilancio per questa voce. Attendiamo i finanziamenti Pnrr, i soldi dallo Stato per la copertura parziale dei rincari delle materie prime, e soprattutto l’accordo con Autostrade per l’Italia in dirittura d’arrivo che sbloccherebbe subito 1,5 milioni dei 13,5 necessari al completamento».

Lo stato dell’arte

Quando a inizio dell’anno scorso si partì con il cantiere delle due rotonde per poi procedere all’ultimo chilometro e mezzo di Bretella, si ragionava sulla base del quadro economico che risaliva al 2017: sarebbero serviti ancora 13,5 milioni (la prima parte dell’asse attrezzato costruito nella prima parte degli anni Duemila era già costato alla città circa 29 milioni di euro), più altri 5 milioni per le altre opere viarie di connessione del sistema viario cittadino con la quarta corsia. «Visti gli aumenti dei prezzi che si sono verificati negli ultimi due anni, abbiamo dovuto rivalutare i quadri economici delle due rotatorie. Per un costo iniziale di 3,8 milioni, d’accoro con l’azienda appaltatrice anziché rompere il contratto abbiamo concordato di congelare il cantiere, così da non dover rifare la procedura d’appalto, nell’attesa di riuscire a intercettare nuovi fondi e chiudere la convenzione – spiega il sindaco Panieri –. Dallo Stato dovrebbe arrivare un 10% di copertura sugli extra costi. Una quota piccola rispetto a un rincaro complessivo di 800mila euro che, non volendo utilizzare il nostro avanzo di Bilancio, possiamo reperire solo con la firma della convenzione con autostrade per l’Italia. Noi abbiamo inviato la bozza di convenzione con la nostra firma a settembre, attendiamo a settimane la loro». Intanto l’opera nel piano triennale degli investimenti è stata collocata nel 2025, giusto giusto entro la fine del mandato del sindaco che intanto pensa di convocare entro l’anno un incontro con i cittadini. A cominciare da quelli che vivono nei paraggi, ai frequentatori della parrocchia di San Francesco in Torano che vedrà inghiottita dall’asfalto gran parte del verde che oggi la circonda. Una data per ripartire comunque ancora non c’è.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui