Imola, dopo i due casi di West Nile disinfestazioni settimanali nelle aree verdi ospedaliere

Imola

C’è un secondo caso di West Nile a Imola che l’Ausl ha rilevato in zona via Bicocca come confermato ieri in commissione consigliare sanità dal direttore generale dell’Ausl Andrea Rossi. Mentre è ancora in rianimazione in prognosi riservata il 76enne contagiato a Casola Canina il cui caso è stato rilevato lo scorso 19 agosto, questa volta la persona che ha sviluppato una forma di meningite, non però altrettanto grave, è una donna di 84 anni che da giovedì scorso è ricoverata in osservazione nel reparto di Medicina B dell’ospedale Santa Maria della Scaletta di Imola; le sue condizioni sarebbero in via di miglioramento. Dall’indagine epidemiologica non sono emerse correlazioni fra i due casi. «Il livello di rischio sul territorio è cresciuto di un livello. Finora sono stati registrati 200 casi in tutto il Paese di cui 60 nella nostra regione; sul nostro territorio, stando a questi numeri, ce ne aspettiamo fra i 6 e i 10 in totale. Il virus è endemico in Emilia-Romagna, ci sono disposizioni già attuate in base alle linee regionali e alle ordinanze comunali, intanto sono state intensificate una serie di azioni preventive - ha detto il direttore generale dell’Ausl Andrea Rossi -. Faremo interventi adulticidi nelle aree esterne ospedaliere, da adesso con cadenza settimanale fino al 30 settembre, ma ci sono tante altre azioni preventive da fare con costanza, non solo da ora, e in particolare nelle aree private dove prolifera il 70% delle zanzare». Nella fattispecie, l’Ausl ha fatto sapere ieri che effettuerà dei trattamenti straordinari negli spazi verdi della Casa della comunità di Castel San Pietro Terme: ogni martedì a partire da oggi dalle ore 20, mentre all’Ospedale Nuovo di Imola i trattamenti avverranno ogni giovedì a partire dal 29 agosto dalle 5 del mattino. Poiché si tratta di sostanze tossiche, l’Ausl di Imola raccomanda di non sostare nelle aree esterne di pertinenza delle strutture oggetto di trattamento e, per chi le frequenta o vive nelle immediate adiacenze, di adottare misure precauzionali durante gli interventi (chiusura di porte, finestre e dei finestrini delle auto parcheggiate), e di evitare di portare gli animali nelle zone trattate nelle 6 ore successive. Nel corso della commissione consigliare sanità di ieri, la richiesta di trattamenti adulticidi era stata al centro di molte domande da parte dei consiglieri di minoranza, in particolare Renato Dal Pozzo della Lista Cappello, Simone Carapia e Nicolas Vacchi di Fratelli d’Italia, quest’ultimo ha anche chiesto come mai il Comune non distribuisca nemmeno più gratuitamente il prodotto antilarvale. Mentre i tecnici degli uffici comunali hanno ribadito gli elementi già ripresi nei giorni scorsi, ovvero i 6 interventi larvicidi annui su oltre ventimila tombini, di default, più una serie di interventi mirati e hanno illustrato come avvengono i controlli a campione che fin qui hanno confermato l’efficacia dei trattamenti eseguiti al 97%, il sindaco Marco Panieri ha fatto sapere che il Comune ha provveduto a trattare con antilarvale, riservandosi di valutare ulteriori interventi, il parco dell’Osservanza la scorsa settimana. Gli esperti di sanità pubblica dell’Ausl hanno poi confermato come la scelta del trattamento adulticida nelle aree verdi e nei parchi pubblici non sia ritenuta una prassi in caso di West Nile. Questo per non indurre le zanzare a sviluppare resistenza, riservando i trattamenti quindi in caso di epidemie di altre malattie più pericolose come Dengue o Chikungunya, ma anche perché i rischi di intossicazione anche per altri insetti buoni, animali domestici ma anche per gli umani sono più alti del beneficio che se ne ricaverebbe, visto e considerato che la zanzara Culex vettore del virus si muove dal crepuscolo e per le successive ore notturne. Restano quindi caldamente consigliate le azioni preventive solide: effettuare trattamenti antilarvali nei tombini privati e condominiali, fare sfalci regolari dell’erba, non lasciare ristagni di acqua, proteggersi con prodotti repellenti. Restano poi le azioni tassative dettate dall’ultima ordinanza comunale che impone trattamenti adulticidi a gestori di aree ove si concentrino persone per manifestazioni di spettacolo o qualsiasi altra natura, con le modalità previste anche in termini di comunicazione ai frequentatori dell’area.

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