Imola, dopo i disservizi nelle scuole gli studenti dei licei sciopereranno mercoledì
Prima c’era stato il caso della legionella nei bagni delle classi container del Liceo scientifico. Al disagio che si protrae dagli anni del Covid di avere infatti quattro classi in turnazione che passano almeno un anno a testa nei prefabbricati, secondo quanto riferito dal dirigente a suo tempo per fare fronte a una crescente domanda di iscrizioni, si era aggiunto dunque quello di non poter utilizzare i servizi perché contaminati dal batterio. Mentre nelle aule i termocondizionatori erano stati bonificati per sicurezza e aggiustati a fronte di ripetuti disservizi. L’impossibilità di utilizzare l’acqua nei bagni si è poi protratta, senza ulteriori comunicazioni, anche nelle settimane successive all’intervento dell’Ausl che ha fatto le analisi sui campioni di acqua stessa. Poi è stata la volta del riscaldamento malfunzionante al liceo classico Rambaldi di via Garibaldi. Subito dopo le Feste i ragazzi di alcune classi si sono ritrovati a fare lezione con il cappotto addosso, fino a che non hanno deciso di manifestare con uno striscione davanti al portone del liceo. Dalla protesta è scaturita anche una serie di discussioni politiche a Palazzo, mentre la Città metropolitana, titolare della manutenzione dell’impianto attraverso la ditta Renovit che ha vinto solo a fine 2024 il nuovo appalto per la manutenzione, è intervenuta su chiamata della scuola il giorno stesso della protesta. Ma gli studenti del polo liceale hanno deciso che tutti i nodi ora devono venire al pettine. Prima il 30 gennaio scorso, hanno creato il “collettivo imolalicei” e convocato un’assemblea che si è svolta lo scorso 30 gennaio alla Bocciofila di Imola proprio per discutere tutti i problemi delle diverse sedi e quindi decidere se fare o meno sciopero. Lo sciopero quindi si farà mercoledì prossimo 5 febbraio nell’auto convocazione che sta girando sui canali social studenteschi i ragazzi scrivono: «Dopo anni di inattività degli studenti imolesi, in una situazione di completa passività di fronte alle autorità indifferenti alle nostre sorti, abbiamo deciso, da quest’anno, di non piegare più la testa e per questa ragione sciopereremo. Le motivazioni sono innumerevoli: dalle inaccettabili condizioni della nostra scuola a un problema sistemico che coinvolge tutte le scuole e gli studenti del nostro Paese».