Imola, dopo i contatori rotti e piombati arriva la notizia dello sfratto
È passato un mese da quando 15 famiglie di un condominio in via Pambera hanno denunciato di essere rimaste senz’acqua a causa della chiusura del contatore generale da parte di Hera. Ora la situazione è in parte cambiata ma i disagi, soprattutto per i bambini, anziani e disabili residenti, sono rimasti. «Ogni famiglia pagherà circa 600 euro per avere ognuno il suo contatore e riavere finalmente l’acqua» fanno sapere alcuni inquilini. La conferma arriva dalla stessa proprietà dell’immobile. «A ogni famiglia interessata, e sono quasi tutte, stiamo installando un contatore dedicato, così da permettergli di accendere la propria utenza con Hera - spiega -. I primi a farlo hanno già ricominciato a usufruire del servizio».
Sfratto imminente
Una notizia positiva se non fosse che «a chi scadrà il contratto di affitto non sarà rinnovato e per questo alcuni stanno già andando via» aggiungono i condomini. A entrare nei dettagli ci pensa ancora la proprietà. «Abbiamo chiesto loro di lasciare le abitazioni entro il prossimo 31 dicembre - fa sapere -. Purché se ne vadano siamo disposti ad accollarci i 70mila euro di bollette dell’acqua e del gas mai pagate da loro negli anni. Passato il termine, andremo per vie legali per recuperare i crediti. Quando poi scadranno i contratti di locazione, tra il 2025 e il 2026, non li rinnoveremo. E una volta libero l’alloggio potrà essere recuperato e destinato ad altre famiglie».
Contatori chiusi
La chiusura del contatore generale dell’acqua e la sospensione della fornitura era arrivata dopo che in estate «nonostante Hera lo avesse “piombato” per morosità - racconta la proprietà - qualcuno lo aveva manomesso per continuare a utilizzare il servizio senza pagare». Stesso discorso per il riscaldamento, con l’impianto generale chiuso perché non a norma. Non una bella notizia in vista dell’inverno. «Un anno e mezzo fa qualcuno danneggiò irrimediabilmente la centrale termica - precisa -. Nessuno però oggi è al freddo perché, come negli inverni scorsi, per riscaldarsi utilizzano apparecchi elettrici. La luce la pagano in quanto ogni appartamento ha il suo contatore». Notizie confermate dagli stessi inquilini.
La situazione però interessa anche il quartiere dove cresce il malcontento dei residenti. «Sono preoccupati - conferma la proprietà -. Tra cassonetti dell’immondizia danneggiati, il giardino e i garage del condominio come discariche, c’è un grave problema di sicurezza. Alcuni ospitano abusivamente persone nell’edificio, altre dormono nel vano delle caldaie e nelle cantine».
Il Comune
Informata del “caso” anche l’assessora al Welfare Daniela Spadoni. «I servizi sociali dovrebbero intervenire per trovare loro una sistemazione, perché non possiamo occuparcene noi» rivendica la proprietà. Il Comune invece si chiede «perché dovremmo essere noi a intervenire per trovare casa a delle persone che hanno già un’abitazione? - ribatte l’assessora Spadoni -. Si tratta di conflitti privati tra affittuari e proprietà che vanno risolti. L’Amministrazione e Asp in questo frangente non sono obbligati a intervenire e le famiglie ci devono chiedere aiuto se pensano di avere un bisogno. Alcune di queste si sono già rivolte ad Asp, ma non tutte l’hanno fatto».