Imola, classi al freddo al liceo Rambaldi: proteste anche allo Scarabelli
Ancora disagi per gli studenti imolesi. Dopo il caso delle contaminazioni da legionella nei bagni delle classi-container del Liceo Scientifico Valeriani, ieri mattina due classi del liceo classico Rambaldi hanno protestato davanti alla scuola, esponendo anche uno striscione perché nelle aule negli ultimi tempi c’erano stati problemi con il riscaldamento ed erano rimasti al freddo. Ma la vicenda diventa anche politica.
La denuncia dell’Osa
A supportare la protesta dei ragazzi del liceo c’era anche l’Osa (organizzazione studentesca d’alternativa). «Un problema sistemico e generalizzato, frutto delle politiche di tagli all’Istruzione portate avanti dal ministro Valditara e dal Governo Meloni - dice la sigla studentesca -. I problemi degli studenti del Rambaldi sono infatti gli stessi problemi per cui tantissimi studenti stanno scioperando in tutto il paese e gli stessi che viviamo ogni giorno in tutte le scuole di Imola. Vogliamo denunciare inoltre un grave tentativo di intimidazione nei nostri confronti avvenuto subito dopo lo sciopero, quando una pattuglia della polizia ci si è avvicinata all’interno di un bar con fare intimidatorio, chiedendoci i documenti e costringendoci ad uscire uno a uno dal locale per perquisirci zaino e indumenti e farci delle domande. Non ci fate paura, non accettiamo questi abusi di potere e di essere intimiditi solamente per avere espresso la nostra opinione».
Il centrodestra
A cavalcare la protesta degli studenti, però, è proprio il centrodestra. Nella stessa mattinata, la Lega imolese ha infatti segnalato che analoghi problemi si erano verificati anche all’istituto Scarabelli di Imola dove, a loro volta, gli studenti avevano protestato affiggendo un cartello all’ingresso e radunandosi a loro volta fuori dalla scuola. La protesta degli studenti è diventata così, in fretta, oggetto di polemica politica che il centrodestra sposta sull’amministrazione locale. «Chiederemo risposte certe alla Città Metropolitana - hanno annunciato Mattia Polazzi, consigliere in Città Metropolitana, e Daniele Marchetti, consigliere comunale imolese della Lega -. È inaccettabile che gli studenti siano costretti a studiare in condizioni di disagio termico. Come Lega, ci impegniamo a riportare immediatamente questa problematica nelle sedi istituzionali competenti». «Interesserò personalmente il collega Mattia Polazzi, consigliere leghista in Città Metropolitana, affinché si solleciti una soluzione concreta e definitiva -diceva ieri Marchetti -. È doveroso garantire ai nostri ragazzi condizioni dignitose per lo studio. Mi auguro che lo faccia anche il nostro primo cittadino, Marco Panieri, dal momento che ricopre anche il ruolo di vicesindaco metropolitano». Mattia Polazzi, dal canto suo, si è espresso sulla questione, sottolineando la necessità di un intervento tempestivo: «La Città Metropolitana deve assicurare che i servizi fondamentali, come il riscaldamento scolastico, funzionino regolarmente. Non è tollerabile che le segnalazioni dei dirigenti scolastici restino inascoltate o che le risposte siano tardive. Solleciteremo immediatamente una verifica e un intervento risolutivo». Per i due consiglieri non si tratta «solo una questione tecnica, ma un problema di diritto allo studio che merita la massima attenzione da parte delle istituzioni». «Se non vedremo azioni risolutive in tempi brevi, ci vedremo costretti come Fratelli d’Italia uniti per l’alternativa in città metropolitana a integrare le richieste negli atti di sindacato ispettivo che già avevamo depositato, per fare chiarezza sulla gestione di un servizio nell’interesse degli studenti e dei lavoratori del comparto scuola», dice invece per Fratelli d’Italia, Nicolas Vacchi capogruppo in città metropolitana di Bologna.
La Città Metropolitana
Quanto alla Città Metropolitana, il delegato per la scuola Emanuele Bassi, sindaco di Sala Bolognese, interpellato in merito ha fatto sapere che «in mattinata il Liceo Rambaldi ha segnalato il problema e sono stati inviati i tecnici subito, non sono stati rilevati problemi alle caldaie ma si trattava di sfiatare alcuni termosifoni che non sono risultati guasti. In questi casi, infatti, le scuole segnalano all’ufficio tecnico della Città Metropolitana il tipo di problema e l’azienda incaricata sui territori interviene». Mentre Bassi era al corrente del problema del Liceo classico, non aveva però ricevuto segnalazioni dallo Scarabelli, «ma la segnalazione potrebbe essere stata risolta direttamente dall’ufficio tecnico da cui non ho avuto comunicazioni in merito».