Imola, Area Blu sui 200mila euro “scomparsi”: «Abbiamo denunciato subito»

Mentre le indagini sono ancora in corso, e il caso è ovviamente diventato politico, Area Blu spiega la sua versione dell’affaire dei 200mila euro “scomparsi”, attraverso due versamenti fatti a un beneficiario estraneo alla lista dei fornitori, presumibilmente da un dipendente infedele della stessa controllata. La notizia, emersa fra le pieghe del bilancio 2023, era stata rivelata da Il Resto del Carlino, al quale la notizia era stata data in via esclusiva, corroborata da un accesso agli atti che il gruppo consigliare Fratelli d’Italia aveva fatto in merito. Ad oggi sono in corso le indagini della Procura di Bologna e Area Blu, tirata per la giacchetta da più parti, ha deciso di intervenire per chiarire come si accorse di quell’operazione irregolare fin dal 2024 e di come si sia mossa da quel momento in poi.
«Nell’estate del 2023 c’è stato un avvicendamento nell’area amministrativa ed è stata proprio la nuova responsabile, in fase di verifica del bilancio 2023, ad accorgersi l’anno scorso dei due bonifici risalenti ad aprile e agosto, uno da 99mila euro e uno da 101mila, fatti a un soggetto che non era un nostro fornitore e senza l’indicazione della causale - spiega il presidente Eros Nanni -. Proprio per questo abbiamo sporto denuncia appena scoperto il fatto». Per poi informare il consiglio di amministrazione e la compagine dei Comuni soci. Area Blu proprio ieri ha detto la sua, dopo che i gruppi di minoranza, Lega, Movimento 5 Stelle, Lista Cappello e Gruppo misto, con Fratelli d’Italia in testa a tutti, in questi giorni hanno chiesto una commissione consigliare ad hoc per fare chiarezza, cosa che probabilmente chiederanno anche oggi in consiglio comunale. Il consigliere di Fratelli d’Italia Nicolas Vacchi aveva poi già lamentato, come riportato nei giorni scorsi, l’assoluto silenzio sulla vicenda da parte del sindaco Marco Panieri. L’uscita di ieri di Area Blu avrebbe l’obiettivo di «sgomberare il campo dalle infondate e tendenziose ricostruzioni circolate nelle ultime settimane». «Non si tratta di buco di bilancio e appena scoperto ci siamo mossi per fare chiarezza e rendere conto» dice a voce lo stesso Nanni, che si trova a fare i conti, oltre che con l’ammanco considerevole per l’azione di un dipendente infedele, anche con la polemica politica che è scaturita dal caso in sé e da come è diventato pubblico.
La ricostruzione di Area Blu
«La società, a seguito degli approfonditi controlli effettuati su impulso del consiglio di amministrazione nell’ambito della redazione del bilancio 2023, ha riscontrato a metà del mese di aprile del 2024 alcune anomalie rispetto a due bonifici, conseguentemente ha posto in essere tutte le opportune e doverose azioni esperibili - scrive Hera in una nota -. Il 18 aprile 2024 il presidente Nanni ha informato il consiglio di amministrazione e il collegio sindacale rispetto a quanto rilevato; il 24 aprile 2024, il direttore generale ha informato della vicenda l’organismo di vigilanza della società; il 29 aprile 2024, il consiglio di amministrazione ha informato l’Assemblea dei soci, appositamente convocata in data 19 aprile 2024; il 6 maggio 2024 veniva informata la società di revisione contabile; il 13 maggio 2024, il presidente Nanni ha sporto formale denuncia-querela presso i carabinieri, chiedendo il sequestro delle somme oggetto dei bonifici; il 22 maggio 2024 si richiedeva all’attuale società di revisione di svolgere ulteriori attività volte a fare emergere eventuali ulteriori anomalie contabili; l’esito di queste verifiche è risultato negativo; il 28 giugno 2024, l’assemblea dei soci di Area Blu ha approvato il bilancio di esercizio della società al 31.12.2023 che dava atto dell’accaduto, poi pubblicato nel sito istituzionale di Area Blu. Il 4 ottobre 2024 la società, di propria iniziativa, trasmetteva alla Procura regionale della Corte dei conti, quanto della vicenda era stato possibile ricostruire sulla base delle ulteriori indagini interne nel frattempo effettuate». Così dicendo, Area Blu vorrebbe dimostrare che «la società, come sempre, ha agito con la massima tempestività e correttezza, è ed estremamente determinata nel compiere ogni azione utile per accertare eventuali responsabilità e per recuperare quanto ritiene le sia stato indebitamente sottratto». Per questo l’azienda rimarca di avere «su propria iniziativa, prontamente messo a disposizione delle autorità competenti, degli organi di controllo e delle istituzioni pubbliche coinvolte tutta la documentazione e tutte le notizie utili. Peraltro, la società non si è mai sottratta, né intende farlo, alle numerose richieste di accesso agli atti dei consiglieri comunali ricevute anche su tale argomento e ha sempre risposto nei tempi previsti fornendo le informazioni richieste; tuttavia, essendo in corso indagini della magistratura, questo impone che non possano essere condivisi atti e documenti di rilevanza investigativa. Preme inoltre sottolineare come, sino alla conclusione delle indagini condotte dalla magistratura, un’eventuale diffusione pubblica di informazioni di rilevanza investigativa potrebbe compromettere le indagini in corso e pregiudicare le azioni dalla società a tutela del patrimonio sociale e dei propri soci». Per avere ulteriori dettagli, fa intendere bene Area Blu, sarà necessario attendere il termine delle indagini che al momento sono ancora in corso.