Imola, addio a “Gina” Manaresi, simbolo della Resistenza

Imola dice addio alla partigiana Virginia Manaresi, per tutti “Gina”. È stata un simbolo della Resistenza: staffetta partigiana, deportata politica e fondatrice della sezione imolese dell’Udi, poi presidente dell’Aned di Imola. Aveva festeggiato il 100° compleanno il 26 novembre scorso.
Alla del suo compleanno c’era anche il sindaco Marco Panieri, che le ha reso omaggio in una nota: “Oggi ci ha lasciato una delle figure più autorevoli e amate della nostra comunità. Con coraggio e lucidità, “Gina” ha attraversato uno dei periodi più bui della nostra storia, scegliendo da che parte stare. Lo ha fatto come donna, come giovane resistente, come cittadina impegnata per tutta la vita nei valori della libertà, della giustizia, dell’emancipazione femminile. Proprio lo scorso 26 novembre, abbiamo festeggiato insieme i suoi 100 anni, consegnandole la Medaglia dei Centenari. Oggi, ci stringiamo con affetto alla sua famiglia e alla figlia Cinzia, all’UDI, di cui ha fondato la sezione imolese, all’ANED di cui è stata Presidente, all’ANPI Imola, a tutta la rete della memoria civile.
In suo onore, questa mattina abbiamo confermato la conferenza stampa dedicata all’80° anniversario della Liberazione, scegliendo di dedicarla a Lei. Perché quando perdiamo una testimone diretta come Gina, non si chiude una pagina, ma cresce una responsabilità.
Grazie, Gina. Non ti dimenticheremo”.
Il ricordo di Anpi, Aned e Cidra
Così Anpi, Aned e Cidra hanno ricordato Virginia Manaresi: “Virginia Manaresi, la nostra “Gina”, ci ha lasciato. Un secolo di vita trascorsa sempre seguendo i suoi ideali di democrazia, libertà, emancipazione. Partigiana a vent’anni, arrestata per una spiata e torturata nella Rocca di Imola e poi a Bologna, deportata, fuggita dal campo di concentramento di Bolzano per combattere ancora come partigiana in Val di Non, riuscì a tornare ad Imola soltanto a metà maggio del 1945. Da allora continuò il proprio impegno civile e politico nell’Udi, nell’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) di Imola e nell’Aned (Associazione nazionale ex deportati) fino a diventare Presidente onorario di entrambe le associazioni. Ha anche portato la propria esperienza nelle scuole non soltanto imolesi collaborando con il Cidra. Una sua intervista è riportata nel web in “Noi partigiani”, Memoriale della Resistenza italiana. Al termine del racconto della propria esperienza nel libro “La scelta di una vita” chiosò: “Nel mio piccolo penso di potermi vantare, senza peccare di presunzione, di aver contribuito, assieme a tanti altri compagni, alla scrittura di alcune delle pagine di lotta e di riscatto che hanno fatto meritare alla città di Imola l’onorificenza della Medaglia d’Oro al Valor Militare per Attività Partigiana”. Quanto è vero, Gina e quanto ci mancherai!”.
Il cordoglio della Cgil
La Camera del lavoro e lo Spi Cgil di Imola “esprimono profondo cordoglio per la scomparsa della nostra cara Gina Manaresi, staffetta partigiana, deportata politica e testimone della Resistenza. Sei stata e resterai un esempio per tutte e tutti noi di coraggio, lotta, impegno, partecipazione e memoria. Ti ricorderemo sempre con immensa gratitudine”.