Imola, a Pieve Sant’Andrea 35 evacuati per la crepe che si aprono sulla strada

Imola
  • 15 marzo 2025

Come sempre i problemi cominciano da monte. L’allerta maltempo scattata giovedì notte ieri ha interessato anche il circondario imolese, anche se fortunatamente non con la violenza che le allerte avevano fatto temere. I disagi ci sono stati e si sono concentrati questa volta sulle colline imolesi. E mentre oggi l’allerta si sbiadisce fino all’arancione e le ordinanze di quasi tutti i Comuni riportano alla normalità, a valle, nella Bassa, l’allerta permane e le scuole restano chiuse almeno in due comuni, Castel Guelfo e Mordano.

Imola

In tarda mattinata, prima che la pioggia cominciasse a dare tregua, sono scattate le operazioni di evacuazione per 35 persone a Pieve Sant’Andrea per una frana che ha interessato l’ultimo tratto dell’unica strada che porta al piccolo borgo. Nell’ultimo tratto è stata disposta dal Comune la chiusura della strada per via delle crepe profonde emerse ieri. «La strada ha presentato delle fessurazioni notevoli, che si sono aggravate nel corso della mattinata. Sul posto, immediato, l’intervento di vigili del fuoco, polizia locale, carabinieri, personale comunale e di Area Blu. Mi sono recato personalmente a verificare quanto accaduto, per confrontarmi con le forze dell’ordine. Sono stati subito disposti i primi interventi di messa in sicurezza, con la delimitazione e la segnalazione della zona interessata. Successivamente, sono stati avvertiti e riuniti i residenti interessati - riferiva ieri il sindaco Marco Panieri -. Ho emanato un’ordinanza che ordina che fino a quando non verranno eseguite le opere di consolidamento e messa in sicurezza, il tratto di strada in argomento rimanga interdetto al pubblico passaggio. E’ consentito ai soli residenti il passaggio pedonale nel tratto realizzato sul fianco della strada a ridosso del monte. Inoltre si raccomanda, in via precauzionale, per le prossime 48 ore l’evacuazione dalle abitazioni e/o altri immobili di comune uso personale, familiare o di lavoro situati lungo la via Pieve Sant’Andrea a monte del tratto di strada interessato dal movimento franoso. Se non diversamente organizzati con un’autonoma sistemazione, i residenti interessati potranno rivolgersi al Centro operativo comunale al numero 0542 602555». Sempre intorno a mezzogiorno, quando il Santerno si è innalzato al massimo, pur restando sotto la soglia rossa, sono stati chiusi in via precauzionale, per circa un’ora, i ponti della Tosa e di viale Dante, oltre alle vie Quarantini e Tiro a Segno. Danni anche ad alcune strade, come ad esempio via Rondanina, ma non sono stati segnalati allagamenti in città. «Complessivamente la giornata ha procurato danni per 500/600mila euro», calcola lo stesso sindaco Panieri.

Castel San Pietro

«La situazione più critica -spiegava nel tardo pomeriggio di ieri la sindaca castellana Francesca Marchetti - si è registrata in località Vedriano dove la via Tanari si è letteralmente crepata. In mattinata era stata chiusa anche la via Corlo poi riaperta. Resta alta l’attenzione sul Sillaro che anche questa volta ha registrato una forte erosione sulla sponda destra in zona Riniera. Abbiamo poi avuto importanti smottamenti, sempre in zona lungofiume, all’altezza del Golf Club con la caduta di alcuni grossi alberi nell’alveo il cui recupero è stato complicato anche per i vigili del fuoco. Osservata speciale la strada provinciale 21 al km 4 verso Civichella anche lì ci sono stati diversi problemi, ora la situazione è stazionaria». A Castel San Pietro non ci sono state evacuazioni, resta alta l’attenzione per le aree sotto il ponte della via Emilia, l’amministrazione comunale ha poi mantenuto il filo diretto con gli abitanti di via Molino che questa volta sembrerebbero averla scampata. Il Comune ha messo in campo 5 squadre di volontari della Protezione civile, oltre alla polizia locale e ai tecnici comunali. Oggi le scuole riaprono, restano chiusi solo i parchi, le aree verdi, gli orti.

Castel Guelfo

Castel Guelfo questa volta tira un sospiro di sollievo ma in via precauzionale terrà chiuse le scuole e i servizi comunali, come le aree verdi e sportive, anche per oggi. «In particolare teniamo monitorata la situazione del Sillaro che ha già fatto molti brutti scherzi - diceva ieri il sindaco Claudio Franceschi - perciò rispettiamo l’allerta rossa regionale, non vogliamo rischiare». Anche ieri il fiume è uscito, sempre in zona sud dove aveva tracimato nelle precedenti alluvioni, ma questa volta senza fare danni alle abitazioni. Comune e Protezione civile sono dovuti intervenire ieri in via Modoni per far defluire uno scolo agricolo intasato.

Mordano

A Mordano, per il sindaco Nicola Tassinari la situazione è stata sempre sotto controllo. «Il fiume non ha raggiunto, fino al tardo pomeriggio, livelli eccezionalmente alti, è rimasto a metà fra il livello giallo e l’arancione. C’è da dire che i campi sono saturi d’acqua, ma in questa situazione pur critica i fossi hanno svolto il loro lavoro». L’ordinanza di chiusura generale emanata giovedì sera scade questa sera «quindi le scuole resteranno certamente chiuse - conferma il sindaco -, per il resto aggiornerò la situazione a pomeriggio per vedere se prorogare o sospendere l’ordinanza stessa prima della scadenza fissata».

Medicina

A Medicina il sindaco Matteo Montanari ha agito soprattutto sulla prevenzione senza dover mettere in campo questa volta interventi particolari. «Per ora non ci sono problemi grossi, la rete di bonifica e i fossi reggono bene. I fiumi Idice a Sant’Antonio e Sillaro a Portonovo si sono solo avvicinati al livello rosso, idem per i torrenti Gaiana e Quaderna che sono stati i primi ad essersi alzati. Non c’è stato bisogno di evacuazioni, fin da giovedì sera abbiamo chiamato tutte le persone che abitano in posizioni critiche - dice Montanari -. Permane l’allerta rossa, per lasciare ai due fiumi i tempi per defluire, ma riapriamo le scuole medie mentre tutte le altre da noi il sabato sono già chiuse».

Castel del Rio

I primi smottamenti di ieri sono avvenuti come si diceva a monte, sulla via Montanara fra Sant’Andrea e il ponte della Crocetta, dove sono intervenuti i carabinieri per la viabilità, e sulla Bordona. «Smottamenti non gravi e per i quali non è stata interrotta la viabilità - rifletteva ieri il sindaco Alberto Baldazzi -. Quello che ha destato preoccupazione è il fiume Santerno che non avevo mai visto così pieno e vorticoso. Per fortuna, molti lavori da parte del Demanio idrico regionale sono stati ultimati prima di Natale lungo un tratto del letto di circa 500 metri a monte e a valle del ponte Alidosi per evitare l’allagamento delle golene dove ci sono alcune abitazioni storiche. Il sistema idrico è sotto stress e i fossi e i rii si sono gonfiati moltissimo, anche se avevamo per fortuna avevamo avuto la premura di pulire tutto pochi giorni fa».

Fontanelice, Borgo e Casale

Sempre sulla Montanara, a Casalfiumanese, i carabinieri hanno tenuto monitorato il livello preoccupante del Rio Salato; a Borgo Tossignano il fiume si è “mangiato” la via Rio Gambellaro. A Fontanelice nessun problema particolare segnalato.

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