Imola, a Mordano Tracmec sposta la produzione con 45 licenziamenti collettivi: sciopero immediato

Imola
  • 16 aprile 2025

Doveva essere un incontro informativo sulle prospettive aziendali e sull’avvio della trattativa per il rinnovo dell’integrativo aziendale, invece dalla Germania si sono presentati i vertici del gruppo, accompagnati da avvocati e consulenti, assistiti da Confindustria Emilia Area Centro a comunicare che lo stabilimento della Tracmec di Mordano produrrà fino ad agosto, con lo spostamento della produzione in altri contesti, comunicando 45 licenziamenti collettivi.

“Per la Fiom di Imola, la Fim metropolitana e le rappresentanze sindacali presenti al tavolo - si legge in una nota - si è rivelata una doccia gelata, dato che il tavolo era stato predisposto per parlare di prospettive e investimenti e appunto del rinnovo dell’integrativo. Motivazione della decisione aziendale: calo significativo degli ordini e costo della produzione non più sostenibile, da qui l’intenzione di produrre in altri paesi, in primis in Cina. Tracmec Srl è un’azienda storica del territorio, che fa parte del gruppo multinazionale Bauer Group e produce macchinari per l’industria estrattiva e delle costruzioni, in particolare di sottocarri e cingolati. Occupa lavoratrici e lavoratori, impiegati tecnici ed amministrativi e maestranze di alto profilo tra cui saldatori, montatori, verniciatori e operatori alle macchine utensili.

Lavoratori che, in alcuni casi, sono occupati anche da oltre 25 anni e che oggi non hanno più la certezza del proprio posto di lavoro”.

“Metteremo in campo tutte le azioni necessarie, a partire dai tavoli istituzionali, per salvare lo stabilimento di Mordano ed evitare i licenziamenti - dichiarano Marco Valentini della Fiom Cgil Imola e Antonino Liuzza della Fim territoriale, insieme alla Rsu -. La Direzione aziendale voleva incontrare i lavoratori per parlare con loro dopo l’incontro sindacale, ma ci siamo opposti proclamando subito il fermo delle attività e lo sciopero immediato su mandato conferito dalle maestranze con un’assemblea svolta al momento -. E’ inaccettabile che una multinazionale ci venga a dire che produrre a Mordano costa troppo e quindi si trasferisce il sito. Se c’è un calo di ordinativi, in Italia esistono ammortizzatori sociali per i quali Tracmec dispone del monte ore necessario. Il vero motivo è un’assenza strategica sullo stabilimento e come sempre sono le lavoratrici e i lavoratori a pagare scelte che invece determinano l’incremento di profitto e di margine della multinazionale”.

Fiom, Fim e RSU hanno già proclamato lo stato di agitazione permanente e nelle prossime ore si metteranno in campo ulteriori azioni, a partire appunto dalla convocazione dei tavoli istituzionali.

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