Imola, a Bubano in cantiere il nuovo potabilizzatore da 30 milioni che aumenterà le risorse idriche per 13 comuni nell’Imolese e nel Ravennate VIDEOGALLERY





Hera e Con.Ami hanno aperto questa mattina le porte del cantiere del nuovo potabilizzatore di Bubano, un impianto da 31 milioni, finanziati dal consorzio e progettato e realizzato da Hera che a sua volta ha investito 17 milioni di euro, fulcro del progetto da 50 milioni complessivi per il potenziamento del sistema idrico a servizio di 13 comuni dell’Imolese e della limitrofa provincia di Ravenna. Un intervento che, come sottolineato dai sindaci di Mordano Nicola Tassinari, di Castel Bolognese Luca Della Godenza e di Imola Marco Panieri, andrà a potenziare la capacità idrica dei territori facendo fronte sia alle ondate di siccità che alle criticità dovute al mutamento delle rpecipitazioni, sempre più concentrate come le alluvioni di contro hanno dimostrato. In un’ottica di economia circolare, le migliaia di metri cubi di terreno scavati sono infatti stati completamente recuperati e riutilizzati nel raggio di pochi chilometri , in parte per rafforzare proprio gli argini del Senio a Cotignola.
Come è stato spiegato dai tecnici di Hera e dagli amministratori, si tratta dell’intervento più rilevante in ambito acquedottistico, mai realizzato sul territorio gestito dal Gruppo Hera, sia per il valore economico dell’investimento e sia per l’ampiezza del sistema territoriale coinvolto: si tratta del progetto di ottimizzazione e potenziamento del sistema idrico di ben 13 comuni del Ravennate e dell’Imolese che, al termine dei lavori previsto nel corso del 2026, avranno un servizio ancora più solido, sicuro, efficiente e resiliente, in grado di adattarsi maggiormente anche alle conseguenze dei cambiamenti climatici. Il tutto all’interno del piano generale condiviso e approvato da Atersir, l’ente regionale di regolazione per i servizi idrici e i rifiuti, più oltre 1 milione dal Piano Nazionale Acquedotti.
Sono due i tasselli principali del progetto: il nuovo potabilizzatore che sta prendendo forma a Bubano (frazione di Mordano-BO), con una potenzialità quadrupla rispetto all’impianto attuale, e la nuova condotta (lunga 17 chilometri) che collega l’impianto alla rete idrica di Castel Bolognese e che, oltre a quest’ultimo comune, sarà in grado di “unire i puntini” e servire un territorio molto ampio che comprende Imola, Mordano, Riolo Terme, Bagnara di Romagna e Solarolo, Conselice, Sant’Agata sul Santerno, Castel San Pietro Terme, Castel Guelfo e Medicina, per poi ampliarsi progressivamente anche ai comuni di Dozza e Massa Lombarda. Gli obiettivi dell’opera, il cui complesso iter autorizzativo si è completato nel 2022, anno in cui è iniziata la posa delle prime condotte, sono principalmente: aumentare la riserva idrica; creare un sistema più flessibile garantendo la continuità del servizio e la disponibilità di acqua grazie all’interconnessione di sistemi acquedottistici oggi isolati; rispondere sempre meglio alla crescente domanda di acqua dovuta all’espansione residenziale e industriale sul territorio; ridurre il consumo di risorsa idrica proveniente dai pozzi. A questi obiettivi si aggiunge un altro bersaglio centrato all’interno del cantiere del nuovo potabilizzatore, nel segno dell’economia circolare: i 30.000 metri cubi di terreno scavato saranno tutti recuperati e riutilizzati nel raggio di pochi chilometri. Domani il servizio completo sul Corriere Romagna.