Il generale Vannacci a Medicina alla vigilia della Liberazione. Manifestazione di protesta. Il sindaco: «Da noi l’inclusione è la normalità»

Imola
  • 25 aprile 2024

Già la location scelta, la sala Cà Nova, casa del Pd locale, non aveva mancato di sollevare polemiche. Il fatto che la presentazione del nuovo volume del generale Roberto Vannacci “Il coraggio vince”, avvenisse poi alla vigilia della Liberazione, ha fatto il resto. Una coincidenza temporale avrebbe rimarcato Vannacci, che ai cronisti ha affermato che trascorrerà la festa del 25 aprile in famiglia. Ma se il centro ricreativo era pieno per la serata di mercoledì 24 aprile 2024, con circa 200 persone, altrettante si sono ritrovate a poca distanza per manifestare il proprio dissenso. “Purtroppo troppe persone scrivono libri e troppo poche li leggono. E questo male affligge anche i generali – ha commentato in un post Matteo Montanari, sindaco di Medicina -. Dato che si fa un gran parlare di cosa sia normale e cosa no, mi sono chiesto cosa sia normale nel 2024 nel Comune di Medicina? A Medicina ci sentiamo tutti parte della stessa comunità. Anche se dei nostri 16mila abitanti circa il 9% non è di cittadinanza italiana. Qui è normale che le aziende manifatturiere e agricole abbiano una grande manodopera di lavoratori stranieri, senza i quali non sarebbero in grado di poter andare avanti. E’ normale che il primo nato del 2024 a Medicina si chiami Muhammad e che questa comunità lo abbia accolto a braccia aperte. Esattamente come deve avvenire per ogni nuovo nato in questo paese. E’ normale che le donne medicinesi vogliano essere protagoniste della nostra comunità. E’ normale che il sindaco e l’Amministrazione in questi anni abbiano collaborato e stretto ottimi rapporti non solo con don Marcello, don Stefano, don Cesare e don Gaetano, ma anche con il centro di preghiera islamico di Medicina. In questi anni abbiamo celebrato con gioia in Comune le unioni civili delle coppie omosessuali che hanno voluto unirsi davanti allo Stato. Ed è incredibile come avesse davvero ragione Tolstoj: “ogni famiglia felice si assomiglia”, sia questa “normale” o meno. E’ normale che a Medicina vivano persone che provengono da oltre 60 Paesi diversi da tutto il mondo e che nessuno ne sia minimamente colpito o preoccupato. E’ normale che come Amministrazione abbiamo voluto potenziare la scuola d’italiano per adulti. Un prezioso servizio soprattutto per le donne straniere che grazie alla lingua diventano sempre più protagoniste del loro futuro. è normale che l’Amministrazione abbia realizzato una guida in 5 lingue per accogliere e informare i nuovi cittadini, italiani e stranieri. E’ normale per Medicina che tutti possano esprimere sempre la loro opinione, anche quando non la condividiamo neanche un po’. Insomma, per Medicina è normale pensare che includere è meglio che escludere, che insieme cresciamo e andiamo tutti più lontano, che avere paura del mondo che evolve significa avere già perso. Noi continuiamo a guardare alla Costituzione come la nostra guida, continuiamo ad essere antifascisti, per continuare a vincere”.

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