Fontanelice, i residenti dopo il sopralluogo di De Pascale: «Intervenite sulla frana o il paese muore» intanto sono partiti i rilievi geologici




A quanto pare, la vista sul burrone su cui diverse case si trovano letteralmente in bilico dal settembre del 2024, sul lato est del centro di Fontanelice, ha impressionato il presidente della Regione Michele De Pascale. Giovedì, mentre si trovava a Imola per il Wec, De Pascale è infatti salito con la sottosegretaria con delega alla Protezione civile Manuela Rontini nella vallata del Santerno, dove non molto tempo fa era passato in visita anche il commissario straordinario Fabrizio Curcio. Quest’ultimo aveva chiesto ai sindaci di aggiornare in fretta la lista delle emergenze davvero prioritarie. E a Fontanelice, a due anni dalla prima alluvione, e a sei mesi dall’ultima, la situazione è tutt’altro che risolta. Due i punti critici: l’area della piscina Conca Verde ancora inagibile, e il fronte est del centro storico per il quale si sono mobilitati i residenti dando vita al “Comitato sfondarione”.
Il sopralluogo
Il sindaco di Fontanelice Gabriele Meluzzi ha accompagnato presidente e sottosegretaria prima nell’area della piscina colpita dall’esondazione del rio Colombarino e dal cedimento della parete rocciosa che sorge a fianco della piscina. Da lì il gruppo si è poi spostato nella piazza del lavatoio, per visitare la frana che ha interessato il centro storico e qui ha incontrato la presidente del comitato “Sfondarione” che aveva saputo della visita con pochissimo preavviso. «Insieme al sindaco abbiamo analizzato le principali criticità di questo territorio, in primo luogo il dissesto idrogeologico, e i punti su cui occorre intervenire prioritariamente - hanno fatto sapere in una nota diffusa il giorno dopo De Pascale e Rontini -. Qui c’è un fortissimo senso di comunità, le persone stanno dando prova di una resilienza straordinaria, da parte nostra c’è l’impegno affinché i lavori procedano lungo tutto il corso del Santerno, perché si tratta di opere fondamentali per la messa in sicurezza del territorio».
L’appello del comitato
Comunità che a Fontanelice sta chiedendo aiuto da tempo e ha costituito infatti il comitato per fare arrivare la propria voce oltre il confine comunale. «Per noi i problemi sono iniziati con i primi smottamenti con l’alluvione del 2023, ma è nel settembre del 2024 che la situazione si è aggravata - spiega all’indomani dell’incontro la presidente del comitato Elvira Gennari -. Fra case singole, piccoli condomini e attività, abbiamo stimato che siano 45 gli edifici interessati dalla frana, per una settantina di persone coinvolte, di cui 60 aderiscono al comitato. Ci sono ancora due famiglie evacuate, io stessa, ad esempio, ho il burrone a pochi metri dalla porta della cucina e non posso andare nel giardino né usufruire di parte della mia abitazione per l’ordinanza comunale in vigore tuttora. Per noi è angosciante, ogni volta che piove crolla qualcosa, un muro, un pezzo di giardino, un albero. Non siamo tranquilli e speriamo che si individui la strada per i finanziamenti. Servono molti soldi e il Comune certo ha bisogno di aiuto, ma se non si mette a posto il centro, Fontanelice andrà a morire. Siamo consapevoli di non essere i soli in questa situazione e che dobbiamo stare addosso alle istituzioni, lo faremo sperando che i tempi siano veloci». Cronoprogrammi purtroppo, però, non ne sono stati dati ma almeno ieri è arrivato un segnale. «Il geologo individuato dal Comune e pagato dalla Regione, e che avevamo incontrato la settimana scorsa, oggi (ieri, ndr) ha fatto i primi rilievi - riferisce la stessa presidente del comitato -. Si è impegnato a finire entro la fine di maggio, poi il Comune si farà carico dei nostri bisogni e speriamo che sappia tradurli ai livelli più alti in Regione perché si avviino gli interventi».