Cadono da un tetto: muore un operaio di una ditta di Imola, gravissimo il collega
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Si trova ancora ricoverato in gravissime condizioni in terapia intensiva all’ospedale San Camillo di Roma, il 31enne marocchino dipendente di una ditta di Imola specializzata nella rimozione dell’amianto e dei tetti in eternit che mercoledì mattina è caduto da un tetto di un capannone all’interno dello stabilimento “Lamberet” a San Vittore del Lazio, nel frusinate, in località San Cesareo. Nella terribile caduta avrebbe riportato un trauma cranico, fratture agli arti e alla colonna vertebrale. La prognosi al momento è ancora riservata, come comunicato dal San Camillo dove il 31enne (per il quale non è stata resa nota la città di residenza) è arrivato in elisoccorso in codice rosso pochi dopo l’incidente.
A finire a terra insieme a lui da un’altezza di sei metri anche il collega Buchi Lulzim. Per il 53enne di origine albanese e residente a Fiorenzuola d’Arda (Piacenza) purtroppo non c’è stato nulla da fare. Troppo gravi le ferite riportate nella caduta, l’uomo, rimasto immobile sul pavimento, è morto poco dopo l’intervento dei sanitari del 118 che hanno tentato invano di rianimarlo. Dalle prime ricostruzioni sull’accaduto pare che i due, intorno alle 11, si trovassero sul tetto di un capannone della ditta francese specializzata nella realizzazione di rimorchi-frigorifero per sostituire il tetto in eternit. Ad un tratto, però, per cause ancora da accertare, il solaio in legno avrebbe ceduto sotto i loro piedi tanto da farli sprofondare in un attimo al suolo.
Ricostruire l’esatta dinamica dell’infortunio è un compito che adesso spetterà agli ispettori dell’Ausl, così come alla Procura di Cassino e al magistrato di turno, la dottoressa Chiara D’Orefice, toccherà accertare eventuali responsabilità. L’area intanto, come da prassi in questi casi, è stata posta sotto sequestro.