Campioni e atleti in sella in autodromo per promuovere la ricerca sulla fibrosi cistica. «La bici è la metafora perfetta per raccontare la nostra faticosa avventura». Il presidente della Fondazione per la ricerca sulla fibrosi cistica, l’imprenditore ed ex pilota Matteo Marzotto, ha riassunto così il senso di “Imola charity bike - In loop per Ffc ricerca”, la pedalata di sei ore promossa dalla delegazione di Imola e Romagna della Fondazione con il patrocinio del Comune di Imola, del Circondario e di Qn, che si terrà domenica 28 maggio. Un evento molto importante per chi, come Beatrice Poli, giovane testimonial che ha «una mutazione orfana, ripone nella ricerca ogni speranza».
L’iniziativa, spera Patrizia Baroncini, responsabile della delegazione, «potrebbe farci raggiungere il milione di euro raccolti nei 14 anni di vita della delegazione, il cui compleanno sarà proprio il 28 maggio. Dal 2008, con 23 progetti finanziati, siamo a 971.000 euro». «Siamo orgogliosi di ospitare questo evento e disponibili a proseguire insieme nella pedalata», ha affermato il sindaco di Imola Marco Panieri.
Ricerca
«Credo in questo progetto per poter dire un giorno che grazie alla ricerca ce l’abbiamo fatta – ha affermato ieri in conferenza stampa Poli –. La vita di un malato di fibrosi cistica non è normale, è fatta di limitazioni e di pastiglie. Eppure un paio di anni fa sono andata finalmente in Canada, il mio sogno. Un viaggio di nove ore sembra poco ma per noi è un’infinità. Ogni settimana in Italia nascono due bambini malati da due milioni di portatori sani».
Solidarietà
«Dopo dieci anni di Bike tour in tutta Italia la scelta del circuito permette di coinvolgere ciclisti meno preparati e bambini – ha spiegato Marzotto, che assieme a Jury Chechi e altri parteciperà alla gara mentre nel paddock 1 ci saranno iniziative per le scuole –. Non sarà uno scherzo lo strappo della Tosa», si è lasciato andare in una battuta, dopo aver raccontato della malattia della sorella, venuta a mancare nel 1989: «In quel periodo si è dato un nome alla mutazione genetica della malattia che conta 7mila malati censiti in Italia, di cui il 70% riceve gratuitamente farmaci modulatori. Costerebbero circa 300mila dollari l’anno a paziente. L’Italia è un Paese generoso e unico al mondo in questo, e l’autodromo ne è un simbolo».
L’iniziativa
Si partirà la sera prima, sabato 27 maggio, con una cena solidale ospitata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Imola a Palazzo Sersanti, con donazioni consigliate da 70 euro per “Una cura per tutti”. La gara l’indomani alle 10 sarà a squadre dai quattro ai sei componenti o per singoli, aperta ai tesserati degli enti sportivi riconosciuti dal Coni e ai non tesserati con certificato medico agonistico. L’iscrizione, entro il 25 maggio, è gratuita per gli under 15 e prevede una quota di 25 euro per i singoli e 150 per le squadre, più 10 euro per l’assicurazione dei non tesserati a Imola bike (info 347.8238336).