Rimini. Ucciso da carabiniere dopo le coltellate, la verità dalla perizia balistica del Ris

Home

E’ oramai una tecnica forense accreditata da anni quella che verrà utilizzata martedì prossimo, l’11 febbraio, nei laboratori del Ris di Parma. La modalità scientifica che renderà chiara la distanza dalla quale furono esplosi i colpi di pistola per fermare Muhammad Abdallah Abd Hamid Sitta, il 23enne ucciso a Villa Verucchio la notte di Capodanno, dal maresciallo dei carabinieri Luciano Masini. Verrà eseguita dal Ris di Parma quindi la perizia balistica che sarà la base di tutta l’indagine avviata dalla Procura della Repubblica per eccesso colposo di difesa a carico del carabiniere. Servirà a dare molte risposte ad iniziare dal perché siano serviti 12 colpi, quasi tutti i proiettili dell’arma d’ordinanza, per atterrare il giovane egiziano. Le risposte tecniche che arriveranno con la perizia balistica disposta dalla Procura della Repubblica diranno anche da quale distanza il maresciallo ha iniziato a sparare e quanto fosse vicino l’egiziano armato di coltello quando è stato esploso il colpo fatale. Insomma a parlare saranno le particelle rilasciate sugli indumenti dai proiettili. La polvere da sparo e la sua composizione, la percentuale che di essa si troverà sugli indumenti del carabiniere e della vittima diranno la distanza che c’era tra i due al momento della sparatoria. Non serviranno manichini o cartonati per replicare le circostanze della notte di Capodanno, come si fa nei laboratori forensi dei telefilm, ma basterà analizzare i residui di polvere da sparo e la sua composizione sui reperti.

La perizia balistica è importante per confermare anche quanto si vede - solo parzialmente - nel video girato col cellulare da un testimone. Servirà anche a capire se effettivamente Masini non aveva altra scelta che continuare a sparare al ragazzo che avanzava col coltello. Fin dai primi momenti infatti l’ipotesi più accreditata è stata che l’ultimo fatale colpo era stata esploso a meno di 50 centimetri. Come dire che un passo in più e il maresciallo sarebbe finito accoltellato dall’egiziano. I risultati della balistica e il video in cui si sente Masini urlare “fermati, ma vuoi proprio morire” saranno le due colonne dell’inchiesta che una volta avuta la relazione (per aprile) si potrà portare a conclusione. Sitta, prima di essere ucciso, aveva già accoltellato 4 persone, due 18enni e due anziani. Sul posto, mentre si consumava la tragedia, Masini era con una collega, un carabiniere donna. L’altra pattuglia, quella che era uscita in perlustrazione 30 minuti prima, alla ricerca di quello che era stato segnalato un accoltellatore seriale, era da un’altra parte ed è sopraggiunta solo dopo la sparatoria.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui