Rimini. Torna insieme all’ex dopo lo stalking ma l’obbligo di starle lontana resta

Lo aveva denunciato per stalking ma quando la polizia gli notifica l’allontanamento con braccialetto elettronico lei cambia idea dicendo di essersi riappacificata col suo ex. Eppure sia alle amiche che agli investigatori della squadra mobile aveva raccontato come il suo fidanzato fosse diventato così geloso da pedinarla e appostarsi sotto casa per verificare se ricevesse altri uomini. Sempre la gelosia, nella primavera dello scorso anno, l’aveva portato ad aggredire la donna perché si era rifiutata di fargli controllare il cellulare alla ricerca di messaggi da lui considerati compromettenti. Allora l’aveva strattonata e dopo averle tirato i capelli l’aveva trascinata, stringendo tra le mani una ciocca, fuori dal bar dove stavano prendendo un caffè. Comportamenti opprimenti, fatti di molestie e minacce continue che sono valse ad un 35enne nato a Cesena ma residente a Rimini una denuncia per atti persecutori. Il giovane denunciato lo scorso novembre dalla donna, con la quale ha avuto una relazione di circa un anno, sarebbe già stato colpito da ammonimento del Questore e ora su richiesta del sostituto procuratore Davide Ercolani, il gip del Tribunale di Rimini ne ha disposto con ordinanza il divieto di avvicinamento alla persona offesa con braccialetto elettronico. Se l’indagato, difeso dall’avvocato Ninfa Renzini, dovesse contravvenire alla disposizione del giudice finirebbe agli arresti domiciliari. Quando però la Polizia gli ha notificato il provvedimento dell’allontanamento emesso dal Tribunale, gli agenti l’hanno trovato in compagnia della persona offesa. La donna ai poliziotti ha infatti raccontato di essersi riappacificata con l’ex compagno e quindi secondo lei la denuncia era da ritenersi superata. Eppure lo scorso novembre la donna, stanca di subire continue vessazioni, si era rivolta alla squadra mobile della Questura raccontando quanto le stesse capitando. In denuncia aveva spiegato che l’ex fidanzato non accettando la fine della relazione aveva iniziato a tempestarla di messaggi e videochiamate. Quando lei non rispondeva erano esplosioni di gelosia e quando si trovavano insieme lui pretendeva spesso di controllarle il telefono. Era arrivato addirittura a controllarle il ciclo mestruale rendendo la donna non più padrona neanche del suo corpo. In una circostanza, a seguito di un litigio scaturito per motivi di gelosia, l’aveva pedinata in auto. Quando l’aveva raggiunta le aveva urlato contro, rompendo gli specchietti retrovisori e bucandole le ruote della vettura. “Stai attenta a dove vai - le aveva urlato un giorno - perché tu hai scelto le tue amiche, io la cocaina e ora vai a denunciarmi”. Le minacce poi non avevano risparmiato neanche il figlio della donna al quale aveva promesso schiaffoni. Minacce confermate anche dalle amiche della parte offesa e da altri testimoni. Infine pare che il 35enne non sia nuovo a episodi del genere nei confronti delle donne. Alle spalle ha un procedimento terminato con la condanna alla pena di un anno e 4 mesi di reclusione per maltrattamento in famiglia. Il provvedimento del gip resta valido fin quando la donna non ritirerà la denuncia e il giudice potrà revocarla.