Rimini. Tenta di strangolare la madre, arrestata 34enne con problemi di alcolismo

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Ha tentato di strangolare la madre con un foulard, dopo averla aggredita e picchiata. La donna, una 34enne ucraina, è stata arrestata giovedì pomeriggio dalla polizia di Stato per maltrattamenti in famiglia. Interrogata dal gip Raffaele Deflorio e difesa dall’avvocato Matteo Paruscio, per lei è stata disposta la custodia cautelare in carcere a Forlì. Secondo quanto denunciato dalla madre, una 63enne, sarebbe almeno dall’età di 28 anni che la figlia ha seri problemi di alcolismo che ne hanno cambiato abitudini e carattere. Sono sei anni che la madre subisce violenze fisiche e psicologiche da parte della figlia che non ha mai voluto denunciare fino a giovedì pomeriggio quando ha temuto seriamente per la propria vita. La ragazza in piena crisi è stata arrestata da due pattuglie delle volanti della questura di Rimini intervenute in soccorso della madre. Era stata la sessantatreenne a chiamare disperata il 112 chiedendo l’intervento di una pattuglia perché la figlia aveva appena tentato di strangolarla con un foulard di seta. Quando gli agenti sono arrivati sul posto, in un condominio di San Giuliano mare, hanno trovato la donna ad aspettarli. Con una mano stretta al collo la sessantatreenne ha mostrato agli agenti i graffi e lividi sul collo, e ha detto che la figlia si era appena barricata in casa. I poliziotti quindi sono entrati nell’appartamento per identificare la ragazza che quando ha visto gli uomini in divisa ha cominciato ad urlare e a scalciare. Ad un certo punto ha tentato di colpire la madre senza riuscirci per l’intervento di un poliziotto che è rimasto ferito ad una gamba. Sul posto è arrivata in ausilio una seconda pattuglia della Questura. La 34enne però non ne voleva sapere di calmarsi e prima di essere ammanettata ha morso la mano ad un agente. La madre ha quindi ufficializzato la denuncia nei confronti della figlia spiegando come dal 2023 fosse stata costretta a chiamare i soccorsi per diverse volte.

Le cose sembravano essere migliorate quando la 34enne aveva intrapreso un percorso di recupero con un internato di sei mesi in una comunità dalla quale era uscita lo scorso novembre. Pochi giorni dopo però le violenze erano riprese fino a quando l’8 dicembre scorso aveva rotto il naso e gli occhiali alla mamma impedendole di entrare in bagno per ore.

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