Rimini. Settore trasporti, allarme di Cna: «Aziende in calo, costi in aumento»

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«Prima l’aumento del prezzo del carburante e quello delle tariffe autostradali, poi il peso dell’inflazione sulle spese di manutenzione dei mezzi. Adesso la decisione del governo di voler ritoccare ulteriormente le accise sul gasolio. E ci sorprendiamo se nel Riminese le imprese dell’autotrasporto attive sono sempre di meno?». Matteo Fabbri, responsabile provinciale Fita-Cna, lancia l’allarme. E lo fa dopo l’annuncio di Palazzo Chigi di voler aumentare le tasse sul diesel alla pompa. Intenzione che se venisse confermata in manovra 2025 provocherebbe un effetto domino sul comparto.

«Speriamo che ci ripensino - avverte Fabbri -. Perché un incremento dell’accise sul gasolio rappresenterebbe una vera e propria mazzata per le nostre imprese. Già in forte crisi per il continuo lievitar dei costi».

Aziende in calo

E infatti di aziende operative in tutta la provincia di Rimini, secondo i dati del registro delle imprese della Camera di commercio, ne sono rimaste 881, «con un calo, nel 2023 rispetto a quelle operative nel 2022, del 4,7% - precisa il rappresentante sindacale -, molto più marcato di quello regionale, -3,1%, e soprattutto nazionale, -0,8%».

Diverse le cause «tra le quali spiccano i costi elevatissimi che pesano sull’apertura di un’impresa dell’autotrasporto: basti pensare che per acquistare un solo camion ci vogliono tra i 150 e 200mila euro», sottolinea Fabbri, «e poi le spese in continua crescita per l’autostrada, la manutenzione mezzi, il carburante, e, ovviamente, il personale, sempre che i camionisti si riescano a trovare, vista la forte carenza di manodopera specializzata, anche straniera, che c’è in questo periodo». Una sommatoria di concause che non può che scoraggiare nuovi imprenditori ad investire. «Ma non solo – precisa l’esponente della Fita-Cna -, perché scoraggia anche gli stessi figli degli imprenditori dell’autotrasporto che, anziché impegnarsi nella ditta del padre, preferiscono dedicarsi ad altro».

Prezzi in aumento

Aumento dei prezzi, dunque, la vera spada di Damocle che pende minacciosa sull’intero settore. E che, nel primo semestre del 2024, ha registrato picchi di migliaia di euro. «Il nostro osservatorio - spiega Fabbri - nei primi sei mesi dell’anno ha conteggiato costi in aumento per le imprese che variano dai 2.000 ai 4.000 euro. Con uscite per pedaggi autostradali e manutenzione mezzi tra i principali surplus di spesa». Ma vediamoli questi incrementi tariffari adottati sulla rete autostradale italiana. Puntualizza il responsabile Fita-Cna: «Il costo del viaggio è lievitato sensibilmente in questi due ultimi anni. Se, infatti, nel 2023 l’uscita al casello costava il 3,3% in più del 2022, nel 2024 è lievitata ulteriormente: parliamo di un +2,3% sul 2023. Insomma, in due anni (2023 e 2024) viaggiare in camion da Rimini a Milano è costato il 5,6% in più».

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