Rimini. Serpieri, alunni e genitori in Consiglio. Il sindaco: «Non convoco la preside»

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La vicenda dello sciopero degli studenti del liceo scientifico Serpieri approda anche in consiglio comunale. Dopo il clamore mediatico suscitato dagli striscioni fuori dalla scuola, a suon di “preside sceriffo”, e l’alunno “sequestrato” in presidenza, ad occuparsi della questione sono stati anche i consiglieri comunali di opposizione Stefano Brunori e Gloria Lisi, (entrambi Gloria Lisi per Rimi

ni).

Consapevoli che il consiglio comunale avrebbe affrontato il tema delle tensioni nella loro scuola, ieri sera, studenti, genitori, alcuni insegnanti e rappresentanti sindacali della Cgil hanno assistito alla seduta nella sala del palazzo dell’Arengo. Una partecipazione silenziosa, che, tuttavia, non ha impedito agli studenti, fuori dal Consiglio, di sottolineare come il clima a scuola sia ancora «pesante» e quelli con la preside «rapporti tesi».

«Non la chiamo a rapporto»

In due distinti interventi, Lisi e Brunori hanno richiamato l’attenzione del sindaco e degli assessori competenti, chiedendo un incontro tra il primo cittadino e la dirigente scolastica dell’istituto, Francesca Tornatore. Incontro che, come ha chiarito Jamil Sadegholvaad senza mezzi termini, non si farà. «Non posso chiamare a rapporto la dirigente scolastica», ha detto, chiarendo che non si tratta di «disinteresse, ma di rispetto per l’indipendenza dell’istituzione scolastica». Il sindaco afferma però l’intenzione di promuovere incontri con gli assessori delegati «per capire come superare questa fase di empasse, che è una sconfitta per tutti». Unico appunto, sul quale anche in qualità di presidente della Provincia (e come tale responsabile per gli aspetti legati all’edilizia scolastica) afferma di non transigere è l’aspetto della sicurezza, uno dei maggiori vulnus indicati dai ragazzi nella loro contestazione. «Se è vero che ci sono le catene alle uscite di emergenza, vado io a verificare di persona, e in caso questo aspetto verrà attenzionato dal personale della Provincia».

Senza risparmiarsi una sottile stoccata ai ragazzi, il sindaco ha ricordato il suo passato da rappresentante di istituto proprio del Serpieri, con le «lotte feroci contro il preside e le occupazioni della scuola», fatte, però, «senza chiedere l’appoggio di mio padre o mia madre», sottolineando così l’interesse a che «al Serpieri si vada a scuola in un clima sereno». Per questo, infatti, nonostante la mancata responsabilità diretta del Comune, Sadegholvaad rende noto che la vicesindaca Bellini e l’assessora Francesca Mattei hanno già avuto incontri con la dirigente scolastica e l’ufficio scolastico provinciale. Fatto di cui già Mattei, prima a replicare alle interrogazioni, aveva già informato i presenti, aggiungendo che c’è stato anche un incontro informale con professori, studenti, sindacato e genitori. «Sono felice di apprendere - commenta Lisi, che in prima battuta aveva affermato di ravvisare una sorta di inadeguatezza della gestione della situazione - che fuori dai riflettori il Comune abbia incontrato la scuola». Brunori, invece, riporta l’attenzione sull’intervento delle forze dell’ordine, quella macchina dei carabinieri davanti alla scuola che anche per Mattei è «un’immagine intollerabile». «Se i carabinieri vanno in una scuola è una cosa grave - sottolinea - e il sindaco se ne deve interessare».

Dal canto loro, invece, i ragazzi ribadiscono di avere partecipato proprio per dimostrare quanto ci tengono alla loro scuola. Uno dei rappresentanti di istituto riferisce infatti l’intenzione di andare avanti «con altri progetti per riuscire a risolvere questo problema, anche di organizzazione scolastica, per migliorare l’ambiente scolastico e lavorativo».

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