Rimini. Omicidio Pierina, il vicino alla tv: «Sono io l’uomo nella telecamera»
«Sono io l’uomo della cam3 la sera dell’omicidio». Lo sostiene il vicino di casa di Louis Dassilva che in televisione dice «l’ho detto anche alla polizia». E questo potrebbe diventare un vero problema per investigatori della squadra mobile e della Procura perché il vicino di casa, incalzato dai repoter televisivi, ieri sera avrebbe esplicitamente detto di aver confermato la sua versione anche alla polizia di Stato. Una testimonianza quella del vicino di casa che per gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi, difensori di Louis Dassilva, il 34enne senegalese in carcere dal 16 luglio scorso per la morte di Pierina Paganelli, eliminerebbe dal fascicolo la prova principale in mano all’accusa: il video che secondo la squadra mobile riprende Dassilva dopo l’omicidio tornare verso casa al numero 31 di via del Ciclamino. Non è nuova la testimonianza del vicino di casa, anzi era già emersa in settembre. Ascoltato dalla polizia, e video registrato mentre rendeva spontanee dichiarazioni, l’uomo - stando a quando emerso in quella data - non aveva detto di essersi riconosciuto nel video di cam3 del 3 ottobre, sera dell’omicidio, ma nei filmati della sera precedente e di quella successiva. Ora invece con i giornalisti ha cambiato nuovamente versione e ha detto di non essersi riconosciuto nei video pre e post omicidio, ma in quello del 3 ottobre sì. E’ un rompicapo che si potrà ricomporre solo dopo l’incidente probatorio che il sostituto procuratore Daniele Paci è in procinto di chiedere al gip per verificare appunto - tecnicamente - la tenuta della prova del video di cam 3. In quella domanda al gip, la Procura depositerà anche i verbali dell’interrogatorio del condomino sulla cui attendibilità nessuno al momento può metterci la mano sul fuoco. Intanto proprio lunedì sera gli avvocati Fabbri e Guidi sono tornati in via del Ciclamino per effettuare delle prove tecniche e scientifiche insieme con i consulenti al fine di verificare la tempistica ipotizzata dalla Procura in cui sarebbe stata uccisa Pierina. Secondo la difesa l’uomo di cam3 non può essere l’assassino di Pierina perché non avrebbe avuto il tempo di uccidere, uscire dal condominio per buttare l’arma del delitto e tornare verso casa in poco più di 3 minuti.