Rimini. Ladri in azione allo stadio del baseball. «Struttura all’abbandono, senza controlli»

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Furto da alcune migliaia di euro allo stadio del baseball. Lo scorso mercoledì mattina, quando i giocatori sono tornati allo Stadio dei Pirati dopo l’allenamento della sera precedente, hanno aperto le porte di segreteria e spogliatoi e si sono trovati di fronte uno spettacolo a cui non erano preparati: dopo il portone di accesso sfondato, hanno notato cassetti rimestati, armadi in disordine e mobili sottosopra; confusione anche nei frigoriferi e nell’armadietto dei medicinali.

E soprattutto mazze professionali, borsoni, guantoni, scarpe da gioco, palline ed effetti personali dei giocatori dissolti nel nulla. I malviventi hanno anche tentato il furto di un televisore, danneggiato, senza riuscire a portarlo via. Una lunga lista di oggetti, che appena i dirigenti della New Rimini termineranno di compilare, sottoporranno alle forze dell’ordine per sporgere denuncia.

Struttura all’abbandono

Ma la profonda amarezza che serpeggia tra i giocatori e i dirigenti della New Rimini in queste ore non è legata solamente al furto perpetrato nei locali della segreteria e degli spogliatoi da parte di (al momento ignoti) malviventi che si sono intrufolati nello stabile di via Monaco.

Il “dissapore” è dovuto anche alle cattive condizioni in cui, secondo la società, versa lo stadio del baseball. «La New Rimini è profondamente amareggiata - si legge in un comunicato -. Lo stadio del baseball è in uno stato di sostanziale abbandono e di assenza di controlli. Oltre a questo, l’impianto che ospita allenamenti e partite della squadra di serie A, oltre all’attività dei bambini avviati al baseball, versa in condizioni generali al limite della regolarità sportiva, privo di manutenzione, senza un tabellone funzionante e l’impianto di illuminazione precario e ai limiti della regolarità».

La New Rimini non manca di rammentare il lungo contenzioso legale che da anni coinvolge l’Asd Rimini Baseball, attuale gestore dello stadio e il comune, il concessionario. Tra i due è in corso da tempo una battaglia legale a suon di ricorsi e sentenze del Tar con cui (in estrema sintesi) l’Asd ribadisce il suo diritto a gestire la struttura e il comune lo nega. «Una situazione che va avanti da anni, nello stallo di un conflitto fra Amministrazione e il privato che ha in gestione tutto l’impianto».

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