Rimini. La ospitano in casa in un periodo difficile , lei li perseguita con insulti e minacce
![Dopo la richiesta di rinvio a giudizio è stata fissata l’udienza preliminare per il 18 settembre Dopo la richiesta di rinvio a giudizio è stata fissata l’udienza preliminare per il 18 settembre](http://www.corriereromagna.it/binrepository/768x512/0c40/768d432/none/11807/TILK/faisal-amir-hx-bcbufk1y-unsplash_1389068_20250208081545.jpg)
Una coppia di coniugi l’aveva ospitata in un appartamento di loro proprietà, non facendole pagare nulla o quasi, dandole ospitalità per motivi umanitari. Eppure questo non sarebbe bastato a farle tenere a bada i “bollenti spiriti”, quelli che secondo i padroni di casa l’hanno spinta a insultarli quotidianamente, a fare dispetti di tutti i tipi, come sottrarre vasi nel giardino, fino a minacciarli di morte. Comportamenti molesti, che avevano ad oggetto principalmente la moglie, che a un certo punto hanno costretto i coniugi a presentarsi in caserma dai carabinieri e denunciare la loro inquilina.
Nei guai è finita una donna di 53 anni, residente in un comune costiero del Riminese, per la quale il pm Luca Bertuzzi ha chiesto il rinvio a giudizio, ipotizzando il reato di atti persecutori. Ora, il giudice per le indagini preliminari Raffaele Deflorio ha fissato la data per l’udienza preliminare al 18 settembre, quando la donna, assistita dall’avvocata Sara Borghesi del foro di Rimini, comparirà in aula per stabilire se verrà rinviata a processo o se il caso andrà verso l’archiviazione.
Complicati rapporti di vicinato
Il “malumore” dell’inquilina avrebbe, secondo le ricostruzioni fatte dagli inquirenti, iniziato a manifestarsi con “semplici” insulti, passando velocemente ai dispetti, ad esempio facendo sparire le piante che la famiglia aveva messo in giardino. Tra gli episodi più gravi segnalati agli inquirenti, quello in cui la 53enne, la scorsa estate, aveva strappato il cellulare dalle mani della moglie del proprietario di casa per lanciarlo sui binari del treno. Era proprio la donna, infatti, a essere il più delle volte bersaglio delle minacce e delle parolacce dell’inquilina, tanto da dover evitare di passare dal cortile dell’abitazione nel tentativo di non incontrarla. La moglie, e con lei tutta la famiglia, era stata inoltre più volte minacciata di morte. «Ti ammazzo, qui salta tutto», le aveva detto l’inquilina, mentre era in preda all’alcol, trovandosi in stato di ubriachezza abituale.
Ad accendere ancora di più gli animi, la richiesta di marito e moglie di lasciare l’appartamento che loro, per farle un favore, le avevano messo a disposizione. Oltre a rifiutare, la donna ha risposto al loro buon animo minacciandoli di morte.