Rimini. La crisi colpisce anche l’alta moda. Aeffe, 500 lavoratori in cassa integrazione
E’ una crisi economica che colpisce tutti i comparti quella in corso in Italia. E, in modo trasversale, tutte le aziende del Belpaese. Da quelle turistiche (sensibile il calo degli italiani in vacanza durante l’estate), a quelle delle costruzioni (quadro fosco per il post-superbonus 110), fino a quelle della moda. Perfino dell’alta moda, sulla quale gli accadimenti mondiali, dalla guerra in Ucraina a quella in corso nello scacchiere mediorientale, stanno incidendo negativamente. Contraendo i consumi ed erodendo fette di mercato internazionale. Ne sa qualcosa il gruppo Aeffe di Alberta Ferretti, che, a causa di questo quadro mondiale “impoverito”, ha dovuto far ricorso all’utilizzo degli ammortizzatori sociali.
«E’ così – conferma Fausto Bacchini, direttore risorse umane Aeffe – abbiamo aperto una procedura di cassa integrazione per 500 dipendenti con durata 1° ottobre-20 dicembre. E, d’intesa con Cgil-Cisl-Uil e con le Rsu, si è optato per un percorso di turnazione a rotazione che, fino ad oggi, ha coinvolto almeno 280 lavoratori, e che non graverà, individualmente, per più di 6 settimane».
Una decisione condivisa e maturata dopo un’attenta valutazione della ricaduta sociale, quella presa dall’azienda di San Giovanni in Marignano, nel cui stabilimento riminese lavorano almeno 480 dipendenti, il resto, per arrivare ad un totale di 600 lavoratori, è impiegato nell’altra unità produttiva di Milano.
«Il coinvolgimento di tutti i lavoratori nella Cassa a rotazione con turnazione è un modo per proteggere al massimo la loro busta paga – sottolinea Bacchini -, anche in vista del Natale. Purtroppo il mercato mondiale è in forte contrazione e sta interessando, in modo trasversale, un po’ tutte le aziende del settore moda». Non dimentichiamo che nello stabilimento di San Giovanni in Marignano si lavora alla produzione di marchi di alta moda, di proprietà Aeffe, come “Alberta Ferretti”, “Moschino”, “Pollini”, “Philosophy”.
Non solo 2024, però. Perché, secondo previsioni, la contrazione del mercato mondiale dell’alta moda e del prêt-à-porter dovrebbe avere una coda anche nel 2025. «Per questo - conclude il direttore risorse umane Aeffe -, in questi giorni abbiamo avuto dei confronti con i sindacati per individuare, sempre a livello di ammortizzatori sociali, le soluzioni migliori da poter adottare. Naturalmente per il prossimo anno».
Intanto, è prevista per oggi un’assemblea dei lavoratori che si terrà alla presenza dei rappresentanti di Cgil-Cisl-Uil.