Rimini. L’allarme: «Le bollette del gas arrivano a 600 euro. Così non si vive più»

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Prezzi in forte rialzo e bollette del gas proibitive. Non siamo nel 2021-2022 quando, tra pandemia e guerra russo-ucraina, il costo della vita schizzò inesorabile. Siamo nel 2025, tre anni dopo. E, come in un terribile déjà vu, ecco che l’inflazione, peraltro già alta a fine 2024 (+7,4% sul dicembre 2022), riprende a galoppare: +2,6% a gennaio 2025 su base annua (vedi box, ndr). E le bollette del gas esplodono, quasi ai livelli d’inizio conflitto, allarmando fortemente i cittadini. «In questi giorni stiamo ricevendo continue visite di riminesi basiti e preoccupati - conferma Graziano Urbinati, presidente di Federconsumatori Rimini -, che arrivano nei nostri uffici con bollette del gas in mano che vanno da 400 fino a 600 euro. Parliamo di utenze private: non oso immaginare quelle delle imprese. Utenze di padri di famiglia, di anziani, di giovani coppie, che non sanno cosa fare. E che, tra affitto, spesa al supermercato sempre più cara, e caro-bollette, ci dicono che non riusciranno ad arrivare a fine mese. E siamo appena all’11 febbraio».

«Colpa del Governo»

Come mai? Perché questa nuova esplosione dei prezzi? Quali le cause? «Sono principalmente due i fattori scatenanti - spiega Urbinati -. Il primo è legato alla decisione del governo Meloni di aumentare l’Iva dal 5% al 22% per consumi domestici annui di gas superiori a 480 metri cubi, che sono una normalità per una famiglia tipo, e al 10% per consumi inferiori ai 480 mc. Il secondo, invece, riguarda l’aumento del costo della materia prima, raddoppiato dai circa 0,333 euro al mc ai 0,626 euro al mc di oggi. Un combinato disposto devastante per le tasche dei cittadini. Basti dire che, secondo un’analisi del nostro centro studi, solo per il gas i riminesi, così come tutti gli italiani, si troveranno a sborsare 400-500 euro in più l’anno. Se le bollette non aumenteranno ulteriormente. Perché altrimenti il salasso sarà maggiore».

«La rabbia dei nonnini»

E se il presidente di Federconsumatori lancia l’allarme, il segretario provinciale della Spi, il sindaco dei pensionati Cgil, esprime forte preoccupazione. «La liberalizzazione del mercato dell’energia - stigmatizza Roberto Battaglia - sta mostrando tutta la sua inefficacia. Ditemi voi come può un anziano che vive di pensione minima, 614 euro al mese, quelle stesse pensioni che il governo Meloni ha aumentato di 1 euro e 8 centesimi al mese, il prezzo di un caffè, riuscire a pagare l’affitto, fare spesa, e pagare bollette da 300-400 euro. Ma ci rendiamo conto? Non dimentichiamo che a Rimini abbiamo una fetta ampia di popolazione anziana che vive con pensioni che non superano i 1.000 euro al mese». Un’indignazione, quella di Battaglia, «che rappresenta a tutti gli effetti la rabbia dei tanti nonnini che vengono da noi disperati», propedeutica alla proposta «di costituire, in assenza di interventi governativi, dei fondi comunali ad hoc coi quali aiutare le famiglie meno abbienti e gli anziani a basso reddito a pagare le bollette». Bollette ma anche affitti che pesano come macigni sui bilanci familiari. «E che - chiosa il segretario della Spi-Cgil Rimini - dopo la cancellazione da parte di questo governo del fondo affitti sono causa di sempre più contenziosi e di forti difficoltà per i nuclei più poveri»

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